Il ministro Sangiuliano diffida Radio1: “Basta prendermi in giro”

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“Basta prendermi in giro”. Troppa satira a Radio1 su Gennaro Sangiuliano. Il ministro della Cultura non gradisce le battute e tramite il suo avvocato invia una lettera di diffida al noto programma “Un giorno da pecora” riservandosi la possibilità di azioni legali e richieste di risarcimento danni.

A scrivere la missiva è l’avvocato salernitano Silverio Sica, che non ha confermato l’invio così come Sangiuliano, a quanto scrive il Fatto Quotidiano. Secondo la lettera, però, Sangiuliano sarebbe vittima di una sistematica denigrazione dell’immagine, dipinto in trasmissione come carente di preparazione culturale. E ciò indicherebbe, secondo l’avvocato, “un intento diffamatorio” nei confronti di Sangiuliano, che è “laureato in giurisprudenza”. Lo storico conduttore Giorgio Lauro fa sapere di non aver mai ricevuto la missiva. Ed esprime tutto il suo stupore dal momento che spesso molti politici (del governo e dell’opposizione) finiscono nel mirino della trasmissione, dal ministro Pichetto Fratin a Lollobrigida, fino a Schlein e Conte.

L’altra conduttrice, dal 2015, è Geppi Cucciari, protagonista – guarda caso – con il ministro della gaffe sul Premio Strega. A luglio scorso, Sangiuliano era nella giuria e commentando i libri in gara disse: “Sono tutte storie che ti fanno riflettere. Proverò a leggerli…”. “Ah, perché non li ha letti?”, la domanda di Cucciari in veste quella sera di conduttrice. “Sì, li ho letti perché ho votato ma voglio approfondirli”, la risposta di Sangiuliano. “Capisco – replica ancora Cucciari – vuole andare oltre la copertina”.

Premio Strega, la gaffe di Sangiuliano con Geppi Cucciari. Il ministro prima vota poi dice: “Proverò a leggere libri in gara”

A distanza di 5 mesi da quell’episodio, alla trasmissione di Radio1 emittente radiofonica della Rai (da cui Sangiuliano è in aspettativa come ex direttore del Tg2) arriva la lettera del ministro infastidito. Il legale è il fratello di Salvatore Sica (ex Dc) e da circa un anno è consulente proprio del ministro. Ha una carica di consigliere giuridico per il diritto d’autore e la digitalizzazione e la una collaborazione è retribuita con 20 mila euro l’anno.

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