Ilaria Salis, in carcere a Budapest da un anno, il padre scrive al presidente Mattarella

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Di fronte al silenzio di Giorgia Meloni, e alle risposte elusive che il Guardasigilli ha dato la scorsa settimana in Parlamento, Roberto Salis si gioca la carta del Colle. Il padre della maestra antifascista detenuta da un anno a Budapest perché imputata insieme ad altri di aver pestato due militanti di gruppo neonazisti, ha scritto una lunga lettera al presidente Sergio Mattarella. In calce, lancia un appello alle forze politiche per spingere il governo italiano a fare pressioni sulle autorità ungheresi perché attuino la “dichiarazione Quadro 2009/829”, che permetterebbe a Ilaria Salis di aspettare la sentenza del processo ai domiciliari in Italia.

Corteo dei collettivi anarchici e pro-Palestina in solidarietà con l’attivista detenuta in Ungheria

Ecco il testo integrale:

“Illustrissimo Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, Sono il padre di Ilaria Salis, la cittadina italiana residente a Milano detenuta dall’11 Febbraio del 2023 presso un carcere di Budapest con l’accusa di aggressione a dei manifestanti nazisti durante la commemorazione del Giorno dell’Onore (Tag der Ehre) quando le truppe Tedesche si opponevano alla liberazione della città da parte delle truppe alleate.

Le scrivo in qualità di padre nella sua figura di garante della Costituzione Italiana. Mia figlia purtroppo non può usufruire della tutela dei diritti di cui tutti godiamo nel nostro paese perché, pur trovandosi in prigione in uno Stato membro del’ Unione Europea, l’Ungheria, tale Stato non soddisfa gli standard minimi comunitari di tutela dei diritti fondamentali. Visto che l’art.3 della Costituzione recita: “Art. 3 – Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali…” la famiglia di Ilaria, avendo piena fiducia nella magistratura e nel diritto, ritiene che perché i diritti civili di Ilaria siano rispettati è indispensabile riportare Ilaria in Italia.

Il Sostituto Procuratore Generale della Corte d’Appello di Milano, il Dott. Cuno Tarfusser, ha già espresso il suo parere negativo a concedere l’estradizione per un ragazzo Italiano, per il quale è stato emesso un Mandato di Arresto Europeo per gli stessi capi di accusa di cui è imputata mia figlia, perché pensa che sussista una sproporzione tra la relativa gravità dei fatti e l’enormità della sanzione prospettata, e che la giustizia nello Stato che chiede la consegna del detenuto sia in qualche modo strumento della politica.

Per questo motivo la famiglia per mia voce fa appello al Signor Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché anche il Potere Esecutivo, per mano dei nostri canali diplomatici, faccia tutto quanto necessario, per ristabilire il rispetto dei diritti civili di nostra figlia facendo attuare le misure cautelari, eventualmente ancora necessarie, in Italia in accordo alla Dichiarazione Quadro 2009/829 GAI della Comunità Europea.

Con la massima fiducia nelle Istituzioni Italiane porgo i miei migliori saluti.

Roberto Salis”

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