Ingresso negato a famiglia nigeriana, piscina di Asti sotto accusa: “Siete razzisti”

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Una famiglia viene respinta all’ingresso della piscina Asti Lido di corso Torino e i video fanno il giro dei social con l’accusa: “Li hanno respinti perché sono nigeriani”. La vicenda risale ai giorni scorsi in un impianto di Asti. Stando al racconto di alcuni presenti, la famiglia, marito e moglie con i loro figli, sono andati in piscina per trascorrere la giornata ma arrivati all’ingresso sarebbero stati bloccati senza precise spiegazioni. ll dipendente all’ingresso della piscina, inoltre, non avrebbe chiesto i documenti di identità dei due adulti e li avrebbe invece invitati ad andare via, dicendo che era una decisione della direzione. 

L’episodio è stato ripreso da alcuni smartphone e i video sono stati diffusi online. “2022 e alcune piscine aperte al pubblico non fanno entrare una famiglia poiché il padre è nigeriano”, scrive su Twitter Bl4ck.br4tz. Nel video si sentono le persone discutere con gli addetti all’ingresso e una delle donne in fila che dice “Non è una cosa che si può fare altrimenti fuori si scrive nessun signore nigeriano. Chi viene da Torino e si fa 50 chilometri viene qui davanti e si sente dire ‘il signore nigeriano non può entrare’. Cosa c’entra? Se fosse stato un signore italiano sono sicuro che la direzione non avrebbe preso questa descrizione”. Si sente anche un signore che risponde “anche noi siamo cittadini italiani”, invitando a controllare i documenti. E la risposta della cassiera invece che cerca di motivare la sua decisione: “Allo stesso modo non entra neanche tanta gente italiana”. Sui social molti parlano di episodi di razzismo.

Ma per la piscina non ci sarebbe selezione, il comportamento dei dipendenti all’ingresso sarebbe dovuto a episodi precedenti. “Non siamo assolutamente razzisti. Abbiamo un regolamento e va seguito: la gente che si comporta bene è ben accetta nel nostro impianto, chi non lo fa no. Ad esempio se arrivi con il vetro o vuoi mangiare a bordo piscina non va bene”, spiega Luigi Penna, titolare della piscina.

Il gruppo però ancora doveva entrare quando lunedì, nel giorno di Ferragosto, è stato bloccato dalla cassiera. “Non si sono comportati male quel giorno ma in quelli precedenti. Le due donne del gruppo avevano lasciato i bambini in carrozzina da soli, con la cassiera che ha dovuto fare da baby sitter. Io lunedì non c’ero e non so se era la stessa famiglia, ma la cassiera li ha riconosciuti ed è abbastanza fisionomista. Se li ha riconosciuti si è comportata bene”.

Il titolare respinge le accuse di razzismo: “Assolutamente non lo siamo, nel nostro staff ci sono stranieri. E in questi giorni ce ne sono molti tra i clienti”. Alla fine le donne sono entrate ma non gli uomini “ed è già successo con altri in passato tra questi italiani e zingari, tutti quelli che non seguono il regolamento. Gli uomini poi danno più problemi, bevono e non si attengono alle regole”. In passato, spiega il gestore, ci sono stati diversi episodi: “In un caso è stato rotto un lavapiedi e alcune persone sono finite all’ospedale, in un altro hanno sputato in faccia a un’agente. La nostra preoccupazione è che i clienti siano sereni”. 

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