Juventus women Campione d’Italia: quinto scudetto consecutivo dopo il 3-1 al Sassuolo

Pubblicità
Pubblicità

Si potrebbe ricondurre tutto ad una vittoria, al 3-1 con cui le  Juventus Women hanno battuto il Sassuolo conquistando lo scudetto femminile: tuttavia si tratterebbe solo della descrizione della punta dell’iceberg di un movimento molto più ampio. Alla base del quinto scudetto consecutivo, impreziosito dai soli cinque anni di vita del progetto bianconero, c’è tutta la programmazione affidata al direttore Braghin, un progetto che in un solo lustro di vita ha impresso un’accelerazione al processo di crescita del calcio femminile, rompendo di fatto il silenzio che lo stritolava anche grazie agli ottimi risultati della nazionale. La vittoria della squadra di Montemurro, altro innesto che testimonia l’ambizione del club in campo femminile, è arrivata dopo un’annata lunga, in cui le soddisfazioni non sono mancate insieme ai duri colpi che una stagione da protagonista in Italia e in Europa ti riserva.

La vittoria e la festa

Le reti di Bonansea, Girelli e Boattin non sono soltanto nomi nel tabellino di una partita. Le tre marcatrici del match con il Sassuolo sono state tra le grandi protagoniste della stagione: ingeneroso definire le uniche, ma è sintomatico che siano state proprio loro tre a sbrigare l’ultima pratica. Un’annata lunga, vissuta tra il campo Ale & Ricky di Vinovo, la casa delle partite casalinghe in campionato, e l’Allianz Stadium, la casa dei match di Champions League e delle grandi imprese europee. A una giornata dalla fine della stagione, le bianconere hanno cinque punti di vantaggio sulla Roma, seconda in classifica e che ha dato parecchio filo da torcere alla squadra di Montemurro. Terzo il Milan a -10 dalle campionesse d’Italia, quarto il Sassuolo a quota 40, 16 in meno della squadra che ha dominato la stagione.

Montemurro l’italiano

Nato in Australia, affermatosi in Inghilterra, ritorna finalmente in Italia. Il percorso di Joe Montemurro è stato un crescendo culminato con il ritorno in Italia, nella patria dei suoi avi che tante emozioni gli ha regalato al suo primo anno: “Vengo da una famiglia italiana ed essere qui a vivere queste sensazioni è molto importante – ha spiegato il tecnico delle J Women -. Lo dedico ai miei genitori che hanno fatto un grande lavoro, hanno lasciato l’Italia per una nuova vita in Australia. Adesso sono tornato qua per questa grande avventura e voglio ringraziare tutti”. Un trionfo arrivato dopo una stagione in cui il vero banco di prova era l’Europa, anche se vincere in Italia, per quanto con una rosa lunga e ricca come quella bianconera, possa sembrare semplice ma in realtà non lo sia: “È difficile, perché sono partite in cui ti aspetti di vincere contro squadre, con tutto il rispetto, di medio bassa classifica e sono state le partite più difficili perché sono bene organizzate. La scuola italiana ti mette sempre in difficoltà. Posso dire che il calcio femminile in Italia è veramente in crescita. Il calendario fitto è stato proprio la difficoltà, gestire la squadra e fare le rotazioni giuste trovando tatticamente un ritmo. È stato difficile perché con tante partite a volte ti gestisci bene altre no. Poi c’è un pizzico di stanchezza, questa è la 41ª partita più le nazionali. Sono tante partite in 46 settimane. Abbiamo alzato il livello e le ragazze sanno che durante le difficoltà devi alzare il livello”. 

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *