Le nuove raccomandazioni dell’Ecdc: “Niente distanza o mascherina se si incontrano due vaccinati”

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“Quando degli individui vaccinati con entrambe le dosi si incontrano, le misure di protezione come la distanza e le mascherine possono essere allentate. Anche se si tratta di anziani”. Non è proprio un invito ad abbandonare ogni precauzione, quello che arriva dallo European Centre for Disease Control, il centro europeo che si occupa di malattie infettive. Ma di sicuro è il più grosso passo avanti verso il ritorno alla vita normale.

I vaccinati, prosegue il documento tecnico con le linee guida sui comportamenti consigliati a chi è pienamente immunizzato, non proteggono solo sé stessi, ma anche gli altri. “Quando degli adulti giovani o di mezza età vaccinati con due dosi incontrano persone non vaccinate, le precauzioni come la distanza o le mascherine possono essere allentate, a meno che non siano presenti persone con fattori di rischio”.

Il documento usa il verbo “relax”, che vuol dire allentare le precauzioni, non eliminarle. Ma la fiducia nei vaccini è condivisa anche dall’Agenzia europea per i medicinali. Un suo responsabile, citato dalla agenzie di stampa, ha spiegato che: “I dati di Israele mostrano che i vaccini hanno un ottimo livello di protezione. La posizione dell’Ecdc è dunque condivisibile”. Gli Stati Uniti avevano adottato una posizione simile a marzo. Israele ha abolito l’obbligo di mascherine all’aperto da una settimana.

Ci sono comunque dei limiti previsti per il “relax”. I vaccini non sono infatti efficaci al 100%. Israele ha usato Pfizer, che sfrutta il metodo dell’Rna ed è efficace al 90-95%. Quelli con il metodo del vettore virale (Johnson&Johnson ed AstraZeneca) si fermano rispettivamente al 66% e al 70%. Anche chi si infetta dopo l’immunizzazione viene in genere colpito da una malattia più lieve, ma non c’è certezza che non sia contagioso nei confronti degli altri. Questo resta un argomento a favore della cautela.

Un secondo argomento per tenere comunque le mascherine a portata di mano, anche se non sempre indosso, sono le varianti. Quella sudafricana e brasiliana riescono in parte a sfuggire ai vaccini. E’ vero che in Italia hanno una diffusione scarsa, mentre l’ormai onnipresente variante inglese viene “imbrigliata” a dovere dai vaccini attuali e dagli anticorpi di chi è guarito dall’infezione, ma il rischio teorico di incontrarla esiste.

Fra gli esperti più entusiasti per le linee guida dell’Ecdc c’è il virologo del San Raffaele di MIlano Roberto Burioni, che su Twitter ha commentato: “Oggi è una grande giornata. Anche Ecdc FINALMENTE ci dice che tra vaccinati possiamo stare senza mascherina e abbracciarci”. Quel che segue è una foto che però fa un po’ effetto: Burioni vicino a Zangrillo a volto scoperto. Alberto Zangrillo è il primario di rianimazione del San Raffaele autore della falsa profezia “Il virus è morto”. Era esattamente un anno fa, e alle sue posizioni aperturiste abbiamo nel frattempo imparato a reagire con cautela. “Io e Zangrillo – spiega Burioni – l’avevamo capito con un certo anticipo e ci hanno anche criticato”. La foto infatti risale all’11 marzo, quando i medici erano già stati largamente immunizzati.

Il loro collega del San Raffaele, il virologo Massimo Clementi, concorda. “Non capisco perché io, vaccinato,
con un buon livello di anticorpi anti Sars-Cov-2, debba portare la mascherina all’aperto. E’ doveroso allentare le misure per chi ha fatto l’iniezione scudo”.

A commento delle linee guida dell’Ecdc, la sua direttrice Andrea Ammon trova il giusto mezzo fra ottimismo e cautela: “Man mano che le campagne vaccinali avanzano, abbiamo evidenze incoraggianti che ci spingono a raccomandare un allentamento graduale degli interventi non farmaceutici, cioè distanze e mascherine. Questo allentamento deve essere però lento e accompagnato da una valutazione prudente dei rischi. Siamo comunque fiduciosi che l’aumento delle vaccinazioni possa avere un impatto positivo verso il ritorno a una vita normale”.

Il documento dell’Ecdc mantiene la raccomandazione di distanze e mascherine dove la circolazione delle varianti sia intensa, nei luoghi pubblici e quando ci si trova fra molte persone, a prescindere dalla loro condizione di vaccinati o meno.

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