“L’hub della mafia assume medici cubani”: il Times fa arrabbiare la Calabria

Pubblicità
Pubblicità

Serio, austero, persino grigio, da decenni il Times è simbolo di autorevolezza, ma con il suo ultimo pezzo sulla Calabria ha quasi rischiato l’incidente diplomatico. Ed è rapidamente dovuto correre ai ripari. Motivo? Il titolo che qualche giorno fa campeggiava in bella vista sul sito: “L’hub della mafia assume medici cubani mentre i dottori italiani evitano la regione”. Così il noto quotidiano britannico ha titolato il pezzo del suo corrispondente in Italia, che dava conto dell’accordo – da molti contestato –  firmato dalla Regione Calabria che permetterà di assumere  497 medici cubani destinati a coprire i crateri d’organico negli ospedali, rimasti tali a dispetto di concorsi banditi e andati spesso deserti.  

Online il titolo non è durato più di una manciata di ore, ma tanto è bastato per far inviperire il governatore calabrese. “Sono pronto a denunciare il giornale britannico”, ha fatto sapere tramite Facebook, Twitter e note stampa. Sempre sui social si è scatenata una pioggia di reazioni e commenti negativi di utenti a cui non è andato giù che la Calabria venisse bollata come hub della mafia. Troppi, anche per un colosso come il Times, che rapidamente ha ammorbidito il titolo. “I dottori cubani – si legge dopo la rettifica – rimpiazzano i medici italiani che evitano gli ospedali calabresi dominati dalla mafia”.  Anche l’autore del pezzo ha fatto un pubblico passo indietro, rispondendo alle tante critiche su Twitter: “Sono d’accordo, avete perfettamente ragione”.  

Non una riga del pezzo però è stata modificata. Ed è un’analisi reale e senza filtro di tutte le carenze della sanità calabrese, assediata dai debiti, per oltre un decennio commissariata e affidata a tecnici nominati dal ministero. Risultato, il rosso ha continuato a crescere, mentre interi ospedali venivano chiusi, i servizi precipitavano, i reparti si svuotavano per il blocco del turnover, le Asp venivano commissariate per mafia, i clan prendevano in gestione interi reparti e l’emigrazione sanitaria cresceva anno dopo anno.  

Dall’autunno scorso, il settore – sempre sotto sorveglianza speciale – è tornato in mano alla politica, il governatore Roberto Occhiuto è il nuovo commissario alla Sanità. E con le politiche alle porte, è tema caldo di campagna elettorale. Anche al prezzo di un contenzioso internazionale con il Times.  

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *