Mbappé saluta il Psg, ha scelto il Real Madrid. Ecco perché stavolta non ci ripenserà

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Adieu Paris. Due anni fa ci aveva ripensato, sotto il pressing altissimo addirittura del presidente Macron, stavolta la scelta è definitiva: Kylian Mbappé giovedì mattina ha comunicato ai dirigenti del Psg quello che si sapeva da un bel po’, e cioè che a fine stagione lascerà il club. A parametro zero, perché il fuoriclasse francese non eserciterà l’opzione di rinnovo fino al 2025 che gli avrebbe consentito, tra ingaggio e premio fedeltà, di incassare altri 200 milioni. Troppo forte la voglia di Real Madrid per prolungare il legame con il Paris. Che poi la firma ancora non c’è e Florentino Perez, dopo quello che è successo due anni fa, non si fida e aspetta l’ufficialità.

Mbappé e lo stipendio al Real Madrid

È pronto un quinquennale da 72 milioni lordi all’anno, 36 netti. Però sul cosiddetto “premio alla firma” ci sarà da discutere, perché Mbappé chiede altri 125 milioni (così, tra un bonus e l’altro, fino al 2029 incasserebbe intorno ai 500 milioni), Perez pretende uno sconto maxi. La situazione rispetto al 2022 è cambiata parecchio: allora Vinicius, che gioca nel suo stesso ruolo, non era il fuoriclasse che è ora e Ancelotti non aveva a disposizione quell’altro fenomeno di Bellingham. Insomma il rapporto di forza è cambiato: è il Real che vuole dettare le condizioni a Mbappé, tanto più che i tifosi il voltafaccia dell’estate 2022 non l’hanno dimenticato. Detto questo, nell’elettrico mondo del calciomercato sono tutti convinti che il matrimonio più annunciato del secolo stavolta si farà. Anche perché l’idea di schierare quei tre insieme, Mbappé con Vinicius e Bellingham, intriga da matti sia Ancelotti, ovviamente, che lo stesso Perez. Sta tornando il Madrid dei “Galacticos”, si è capito.

Mbappé, lo tentato la Premier e il Bayern

Non manca chi crede nel colpo di scena: il Liverpool deve assorbire in qualche modo il trauma dell’addio di Klopp, il Manchester United organizzare l’ennesima rivoluzione. E poi l’Arsenal, il solito Chelsea, il Bayern Monaco. Alcuni di questi club sarebbero disposti ad accontentare Mbappé in ogni richiesta-capriccio, ma lui ha scelto il Real Madrid e lì andrà. Nelle prossime settimane prevista l’accelerata decisiva, sempre che la sorella-manager non esageri. E il Psg? Il presidente Al-Khelaifi ha capito da un po’ che questa storia non avrebbe avuto il lieto fine: non gli resta che trovare le alternative migliori da consegnare al tecnico Luis Enrique. Come anticipato da Repubblica, il Paris Saint Germain punta al tridente Dembelé-Osimhen-Leao. L’idea è pagare le clausole inserite nei contratti del centravanti del Napoli (130 milioni) e dell’ala sinistra del Milan (175, valida solo dal 5 al 15 luglio): un’operazione da 305 milioni solo per i cartellini, poi alla somma andranno aggiunti stipendi onerosi, ovvio, ma non come quello di Mbappé. Magra consolazione, per i nababbi del Psg.

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