Meloni dagli Usa: “Io preceduta da falsa propaganda”. I dubbi sul salario minimo: “L’opposizione vuole dialogare? Non credo ma ci sono”

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Giorgia Meloni parla di un “governo serio, affidabile, credibile, che pone con determinazione il tema dell’interesse nazionale, senza dimenticare gli interessi nazionali degli altri”. Al termine della visita negli Stati Uniti la premier traccia un bilancio toccando vari argomenti: dal commercio internazionale (a partire dai rapporti con la Cina) fino alla questioni interne, salario minimo e Pnrr . “L’Italia è il principale dirimpettaio di questo continente”, sottolinea intervistata da SkyTg 24. “Io ero anticipata da una propaganda falsa, che aveva raccontato l’ipotesi di un governo come un disastro della tenuta dei rapporti internazionali, della tenuta economica e delle istituzioni”. La premier ha anche incontrato lo storico segretario di Stato Henry Kissinger, con il quale tre le altre cose ha parlato anche di intelligenza artificiale: “È stato un privilegio e un onore dialogare con lui sui temi della contemporaneità”. 

“Dialogo con la Cina, ma il commercio sia equo”

Parlare con gli Usa e con la Cina “sono due cose che possono stare insieme è importante farle stare insieme”. Lo ha detto la premier Meloni in una intervista a SkyTg 24 al termine della missione negli Stati Uniti. “Il mercato non può essere libero se non è anche equo altrimenti rischiamo di devastare i nostri sistemi industriali che hanno degli standard elevati che altri non hanno. Dunque non decoupling ma derisking nella definizione delle catene di approvvigionamento. È un dibattito che va fatto insieme alla Cina non contro la Cina”.

Poi, intervenendo al Tg5, la premier ha affrontato la questione della via della Seta, accordo commerciale con Pechino da cui l’Italia uscirà nei prossimi mesi: “Finché l’Italia sarà guidata da me la nostra autonomia non può essere messa in discussione”, dice a proposito delle presunte pressioni Usa per uscire dall’accordo. “Il nostro interesse nazionale è avere anche un dialogo con Pechino – ha aggiunto – e si possono avere buone relazioni e rapporti commerciali indipendentemente dalla via della Seta. Il punto è trovare un giusto equilibrio”. Sempre sul fronte del commercio internazionale la premier ha ricordato polemicamente che “quando c’era chi diceva che bisognava controllare le catene fondamentali di approvvigionamento era bollato come tardo tentativo autarchico. Non è autarchia – ha scandito – ma lucidità di capire che se devolvi le cose strategiche a realtà su cui non puoi avere certezze rischi”.

“Disponibile al confronto sul salario minimo”

Meloni si dice “disponibile e aperta” a un confronto con l’opposizione sul salario minimo, anche se non crede che da parte di quest’ultima ci sia la volontà di dialogare. All’intervistatore di SkyTg 24 che le chiede se crede nella disponibilità dell’opposizione al confronto, Meloni risponde “no”. “Sono io – rivendica – che ho aperto al dialogo sul salario minimo. Io ho fatto l’opposizione, non ho mai avuto problemi a dialogare ma buona parte dell’opposizione qualsiasi cosa tu faccia dice che non va bene e io lo considero un approccio sbagliato, che non è stato il mio”. “Io – afferma – capisco il tema del salario minimo, è un tema per me sensibile garantire salari adeguati. Il dubbio che ho sul salario minimo è che possa diventare sostitutivo e non aggiuntivo. Se ci sono soluzioni possibili sono disponibile e aperta a parlarne. Quando l’opposizione cerca il dialogo è giusto darlo. Spero sempre di trovare un’opposizione dialogante”.

“Contenta del Pnrr, 35 miliardi entro l’anno”

Si dice “molto contenta del risultato sul Pnrr” e garantisce che arriveranno “35 miliardi tra terza e quarta rata entro la fine dell’anno”. Sulle modifiche concordate con l’Ue: “Siamo riusciti a modificare alcuni degli obiettivi per rendere le risorse da calare a terra ancor più efficaci nella loro realizzazione”, dice commentando al Tg5 il via libera al pagamento della terza rata del Pnrr. “Sono soddisfatta di un viaggio negli Stati Uniti che evidentemente dimostra che la credibilità e lo standing che l’Italia sta tenendo a livello internazionale vengono apprezzati”, ha aggiunto.

“L’AI mi preoccupa, ne ho parlato con Kissinger e Musk ”

“Con Kissinger ho parlato anche di intelligenza artificiale, una materia su cui sono molto attenta e che porterò anche al G7. Non ci stiamo rendendo conto dei rischi possibili”. Rispetto alle potenziali opportunità Meloni si dice “più timorosa delle conseguenze” negative. “Mentre noi abbiamo sempre avuto un progresso che aiutava a migliorare le nostre competenze ma senza mai mettere in discussione la centralità dell’uomo”, adesso il rischio è di “sostituirlo con la tecnologia, e questo deve fare paura: l’impatto sul mondo del lavoro può essere devastante”, prosegue Meloni. “C’è da stare preoccupati e non si può perdere tempo”. Per la premier che è necessario governare il sistema, anche “mettendo delle limitazioni se sono necessarie”. Da Kissinger, su questo, “ho avuto molti spunti, ci sta lavorando con degli esperti. Ne ho parlato con Elon Musk, che non ha contribuito a tranquillizzarmi: anche lui è critico e preoccupato, vede anche lui i rischi”,

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