“Mourinho ha insultato gli under 14 della Lazio”. Polemiche dopo il derby delle giovanili: “Diceva ai suoi di buttarsi per terra”

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Polemiche dopo il derby Roma – Lazio nel campionato Under 14 PRO Nazionali. I giovani calciatori biancocelesti e i loro genitori accusano José Mourinho e i giocatori della prima squadra di antisportività. Secondo diverse testimonianze, rimbalzate anche sui social e nelle chat tra i ragazzini stessi, domenica mattina nel centro tecnico Fulvio Bernardini di Trigoria i giocatori e l’allenatore José Mourinho si sono resi protagonisti di fischi, invettive e incitamenti a perdere tempo nei minuti finali della partita.

Al termine dell’incontro, vinto per 2-1 dai lupacchiotti, il tecnico portoghese ha poi invitato i campioncini in erba a festeggiare nello spogliatoio dei grandi: un gesto lodevole, che ha fatto il giro del web, ma che stride con l’atteggiamento deprecabile raccontato da chi era presente.

La Roma conduceva per 2-0. Nel recupero l’arbitro ha concesso un calcio di rigore alla Lazio e dalla balaustra dove erano assiepati i romanisti sono arrivati dei sonori “buu”, per tentare di distrarre il ragazzo biancoceleste, incaricato della battuta dagli 11 metri. Il gol è arrivato lo stesso, così come l’amarezza di vedere sprecata da parte di adulti professionisti una buona occasione per dare ai piccoli un bel messaggio di sportività. Se infatti i fischi, benché sempre deprecabili, sono messi in preventivo in una gara di Serie A, quando si parla di bambini, almeno in teoria, dovrebbe prevalere l’idea che il divertimento venga prima del risultato. Lo sport al livello giovanile dovrebbe insegnare prima di tutto il rispetto tra avversari. L’esempio arrivato da chi di solito certe situazioni è abituato a viverle dal campo sulla propria pelle è stato invece di senso opposto.

Dalla Roma arrivano comunque smentite riguardo questi episodi. Alcuni dei familiari dei ragazzi presenti sugli spalti asseriscono invece che Mourinho in persona si sia prodigato nel suggerire al portierino giallorosso di buttarsi a terra per simulare i crampi e far così scorrere i minuti. E alla fine pare non sia mancato nemmeno il più classico dei “Lazio m…”.

In campo, al contrario, si è visto ben altro. La tensione tra i ragazzi, per il risultato in bilico fino alla fine, si è sciolta al triplice fischio. Stretta di mano e meritati festeggiamenti tra i vincitori, mentre gli sconfitti uscivano a testa alta

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