Nel centrodestra (ri)spunta Filippo Melchiorre: Meloni vuole Bari dopo l’Abruzzo

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Le premesse perché ciò avvenga ci sono tutte. Anche perché il profilo di Filippo Melchiorre è identitario come quello di Marco Marsilio, ma anche più autorevole: la sua storia comincia nell’Alleanza nazionale di Pinuccio Tatarella, non nel Msi. E non è un catapultato da Roma che fa gaffe sulla geografia, ma ha un radicamento che gli deriva da trent’anni Consiglio comunale e di buoni rapporti con il tessuto associativo cittadino. Melchiorre sul punto è sfuggente. Tace ma non nega, non con sufficiente determinazione.

Filippo Melchiorre: “Per le comunali a Bari il centrosinistra è nel caos, colpa di Decaro che non ha lasciato eredi. Le civiche? Vengono da noi”

Ieri è stato avvistato in piazza Umberto, dove un uomo di 55 anni è stato accoltellato all’addome. «Queste cose succedono in pieno centro, ormai — dice — Cos’altro deve accadere perché si parli di emergenza criminale a Bari?». Su questi temi l’opposizione in Consiglio comunale sta giocando tutte le sue carte. Lo schema è “legge e ordine”, l’equivalente di My Way di Frank Sinatra o di She Loves You dei Beatles per le formazioni conservatrici. Ma con una rivisitazione tutta barese, l’arrangiamento antimafia, che di solito aveva scandito il ritmo delle campagne elettorali del centrosinistra e che questa volta è un refrain che il centrodestra può intonare in proprio, alla luce degli arresti che hanno coinvolto due esponenti del centrosinistra come Giacomo Olivieri e sua moglie, Maria Carmen Lorusso.

Entrambi alle ultime comunali erano stati eletti nelle file degli anti-Decaro. «Ma queste candidature furono portate dal candidato sindaco Pasquale Di Rella — ribalta il presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Michele Picaro — e Lorusso era nel Nucleo di valutazione strategica della Città metropolitana della prima amministrazione Decaro. Erano civici e se c’è un problema di trasformismo non riguarda certo noi». A sentire Picaro, come molti altri del suo partito, Bari è a rischio scioglimento per infiltrazioni mafiose. «Ci sono stati Comuni sciolti per molto meno, come Trinitapoli o Ostuni». E il fatto che la Procura abbia più volte rimarcato che l’amministrazione cittadina si è spesso distinta nel suo impegno contro la criminalità, dicono, non cambia la sostanza.

Sindaco di Bari, nel centrodestra torna l’idea Melchiorre. Ma in pista ci sono anche i leghisti Romito e Bellomo

Ecco perché Melchiorre può tentare il colpaccio. Approfittando da una parte del ritiro spontaneo del consigliere regionale leghista Fabio Romito, dall’altra dell’indisponibilità dichiarata di Francesco Introna, luminare della Medicina legale dalla salda fede di destra. Resterebbe in campo Davide Bellomo, con un discreto seguito in città. Ma le ultime performance nazionali della Lega non giocano per lui. La vera alternativa sarebbe il magistrato antiterrorismo Stefano D’Ambruoso. Ma dopo tutte le sparate di Melchiorre contro la criminalità, forse si può anche a fare a meno.

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