Neonato con grave malformazione cardiaca dalla Gran Bretagna al Bambino Gesù. Pillon: “Protocolli locali rischiavano di escluderlo”

Pubblicità
Pubblicità

Un neonato con cittadinanza italiana, venuto al mondo pochi giorni fa in Gran Bretagna e affetto da una grave malformazione cardiaca è stato trasferito d’urgenza a Roma, al Bambino Gesù. “Con volo C130 dell’Aeronautica Militare atterrato a Ciampino alle 18.30 di martedì 23 aprile, è stato trasferito presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma un neonato di cittadinanza italiana, nato pochi giorni fa nel Regno Unito e affetto da una gravissima malformazione cardiaca”, spiega in una nota la Presidenza del Consiglio, aggiungendo che “l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma si è reso disponibile a prestare le cure necessarie, secondo la volontà della famiglia”.

Il messaggio di Giorgia Meloni ai genitori di Indi Gregory: “Lei continua a vivere, quando si nasce non si muore mai”

A novembre il governo aveva invano cercato di far trasferire in Italia, anche conferendole la cittadinanza, Indi Gregory, la bambina inglese di otto mesi affetta per una gravissima patologia mitocondriale, morta dopo che le erano stati staccati i supporti vitali al termine di una battaglia legale fra la famiglia e le autorità britanniche.

Il bambino, spiega l’avvocato Pro Vita Simone Pillon, ex senatore leghista, che assiste la famiglia, “è stato sottoposto oggi a un duplice intervento”. Pillon ha spiegato di avere “avuto l’onore di seguire ancora una volta, incaricato dalla famiglia, una delicata vicenda di trasferimento dal Regno Unito all’Italia di un piccolo paziente. Questa volta siamo riusciti nell’intento”, afferma.

“Da legale, ma soprattutto da padre – sottolinea – credo che questa vicenda sia in definitiva una splendida occasione per sentirci tutto fieri di essere italiani”. Il piccolo arrivato al Bambino Gesù “ha circa un mese”, riferisce Pillon, ed “è nato con una seria cardiopatia congenita che necessita di un percorso chirurgico e terapeutico assai delicato. Il suo papà è italiano di Treviso, ma lavora nel Regno Unito da anni. Ha conosciuto sua moglie, di origini nigeriane, e hanno insieme anche un altro figlio più grandicello. Il piccolo aveva bisogno di un intervento chirurgico, ma i protocolli locali rischiavano di escluderlo. Allora il padre, cittadino italiano, si è rivolto alle realtà italiane dedite alla cura dei minori e al mio studio legale”.

“Il piccolo paziente”, spiega il Bambino Gesù in una nota, “è stato ricoverato in urgenza presso l’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione cardiochirurgica. I medici, sotto il coordinamento dell’Area clinica delle Scienze Fetali Neonatali e Cardiologiche, svolti gli approfondimenti diagnostici necessari, hanno valutato di eseguire un primo intervento combinato di cardiologia interventistica e cardiochirurgia, per aumentare le chance di sopravvivenza del bambino e migliorare la sua qualità della vita”.

“Sia mia moglie che io abbiamo il cuore che trabocca di gioia per quanto sta accadendo”, ha dichiarato il papà del bimbo tramite l’avvocato Pro Vita Pillon, che ha seguito la vicenda. “Ora speriamo che tutto il percorso medico vada per il meglio – aggiunge il papà – e si possa giungere presto alla guarigione del nostro bambino”.

“Ringraziamo di cuore la presidente del Consiglio Giorgia Meloni – afferma l’uomo, italiano di Treviso, ma che lavora in Uk da anni – che si è fattivamente attivata per rendere possibile il trasferimento di nostro figlio, il sottosegretario Alfredo Mantovano e i funzionari della Presidenza del Consiglio tra cui in particolare i consiglieri Nicola Guerzoni e Francesco Farri che hanno fornito il loro indispensabile contributo. Uno speciale ringraziamento va ai primari professor Galletti e professor Di Chiara e allo staff dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù che hanno deciso di prendersi a cuore il nostro bambino e che ora lo seguiranno nel percorso chirurgico e di cura. Un grande grazie anche al consigliere diplomatico aggiunto Alessandro Cattaneo, all’Ambasciata italiana e al console italiano a Londra Domenico Bellantone per il supporto discreto e continuo prestato. Ringraziamo anche lo staff medico dell’ospedale britannico per aver seguito nostro figlio e per aver autorizzato il trasferimento senza frapporre ostacoli. Ringraziamo l’Aeronautica militare italiana e in particolare l’Ufficio voli e il comando della 46° Aerobrigata per aver reso possibile il trasferimento. Ringraziamo infine l’avvocato Simone Pillon per il supporto legale e umano che ci ha prestato fin dal principio della vicenda e i volontari delle associazioni di tutela della famiglia per l’aiuto”.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *