Rai, parla l’ad Sergio: “L’azienda non è l’Istituto Luce. Mai più quel siparietto tra Rosa Chemical e Fedez a Sanremo”

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“La Rai non è l’Istituto Luce”. Replica così l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, alla giornalista Lucia Annunziata che ieri sul palco di Repubblica delle Idee a Bologna si è detta scandalizzata

“Credo di avere espresso giudizi positivi, anche in vigilanza, nei confronti di Lucia Annunziata. Avevo riconfermato il suo programma nella prossima stagione senza alcun tipo di censura, l’avevo rassicurata, anzi le avevo chiesto di confermare le sue puntate fino a fine giugno. Io non credo ci si possa considerare Istituto Luce, siamo un’azienda che aggiunge e non toglie e daremo voce a tutte le voci del Paese”. E ha aggiunto: “Ho sempre pensato si dovesse cambiare, aggiungere, ma mai epurare. Ho confermato anche Gramellini, Report tutti i programmi considerati ideologici all’interno della Rai. Parlare di epurazione a me francamente pare eccessivo”.

La polemica su Claudio Lippi

L’amministratore delegato ha poi parlato delle polemiche scatenate dalle esternazioni di Claudio Lippi, che parlando con i giornalisti a Montecitorio nei giorni scorsi ha detto: Quello che ha detto Claudio Lippi “non è accettabile – ha attaccato Sergio – Nessuno può parlare di colleghi della Rai in quei termini, compreso Claudio Lippi. Che è una brava persona, ma ha fatto un errore clamoroso”.

Il caso Fedez-Rosa Chemical a Sanremo

Sergio ha ricordato che durante lo scorso Sanremo “criticai l’atto sessuale in prima fila simulato” da Fedez e Rosa Chemical “in fascia protetta, non ho criticato i baci. Era inaccettabile. Se ricapiterà una cosa del genere ovviamente non sarà consentita”.

Lo spettacolo di Fiorello

Rispetto al successo della prima edizione di Viva Rai2 di Fiorello e alle polemiche degli abitanti della strada in cui si svolge il programma, l’amminstratore delegato della Rai haricordato: “Fiorello ha detto che io dovrò fare l’amministratore di condominio di via Asiago, dovrò incontrare gli abitanti di via Asiago perché oggettivamente un po’ di confusione c’è stata, lo comprendo. Lo incontrerò e speriamo di trovare una soluzione che consenta di ritornare. Quel programma vive sulla strada, e bisogna trovare un modo perché sia compatibile il programma con chi ci abita”. E ha rassicurato: “Fiorello ritornerà fino a Sanremo per accompagnare Amadeus al quinto festival consecutivo”.

La legge sulla governance della Rai

Parlando della legge sulla governance della Rai, l’ad ha sottolineato: “Questa legge credo debba essere riformata. Quando c’è una disciplina  che prevede che due consiglieri di amministrazione siano eletti dalla Camera, due dal Senato e uno dai dipendenti dell’azienza, si ha una frammentazione che non permette di avere una governance forte e coesa: è un problema”. E ha precisato: “Io sono l’dd ed esercito i miei poteri: sono stato votato dopo la designazione quindi sono nelle condizioni di poter governare l’azienda”.

Il debito della tv pubblica

“Ho trovato un debito finanziario netto altissimo, oltre 580 milioni di situazione debitoria, nelle mie precedenti esperienze ho sempre cercato di ridurre i debiti, di ottimizzare e di fare quelle operazioni che portano all’interno dell’azienda piuttosto che all’esterno i soldi che derivano dal canone e dalla pubblicità. Confido di fare il possibile in questi mesi che ci porteranno fino alla chiusura dell’anno di bilancio 2023 e poi avremo il 2024”, ha detto Roberto Sergio a Venezia. “Se sappiamo interpretare bene il ruolo di servizio pubblico – ha aggiunto dopo che gli è stato ricordato il numero di dipendenti e giornalisti in Rai – attraverso questi colleghi e giornalisti dovremmo coprire l’intero territorio nazionale. Con le 20 sedi regionali che abbiamo queste devono raccontare le specificità del territorio, devono raccontare le varie visioni culturali, politiche e sociali che ci sono all’interno di queste realtà: questo lo si fa attraverso le persone, non siamo ancora arrivati alle intelligenze artificiali”.

Poi ha concluso: “Ovviamente, sono arrivato solo da un mese, è un tema che deve essere assolutamente gestito. Se se avrò la capacità di chiudere il bilancio ci saranno delle incentivazioni all’esodo, per accompagnare verso la pensione chi ha un’età che non lo rende compatibile con la digitalizzazione, ma anche per favorire l’ingresso di giovani pronti a cogliere la sfida di una digital media company che è l’operazione che vogliamo fare”.

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