Salpa The Icon, la nave da crociera più grande al mondo. L’ira degli ambientalisti: “Consuma 8 volte di più: è una lasagna umana”

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È grande cinque volte il Titanic, lunga 365 metri, più di tre campi di calcio messi in fila, alta venti piani, può portare più di settemila passeggeri, che diventano diecimila con l’equipaggio, ed è diventato un caso ancora prima di salpare. O, forse, proprio perché stava per farlo, lo scorso weekend. La Icon of the Seas è la più grande nave da crociera al mondo, fa parte della Royal Caribbean International, ed è partita da Miami per una crociera di una settimana.

Un parco acquatico galleggiante

Costruita nei cantieri finlandesi, The Icon è costata quasi due miliardi di dollari ed è un parco acquatico viaggiante: 7 piscine, 9 vasche idromassaggio, quaranta tra bar e ristoranti, mega piscina, simulatori di surf, scivoli d’acqua, una cascata alta una ventina di metri, l’AquaDome Area con anfiteatro da dove osservare l’oceano come davanti a un maxischermo cinematografico, ventotto tipi di cabine diverse, alcune così lussuose da sembrare uscite dal film “Povere creature!”. In più ci sono un “quartiere” dedicato alle famiglie e zone riservate ad adulti.

Qualcuno, in modo irriverente, l’ha definita una “lasagna umana”, ma i fuochi d’artificio sembrano finire qui, perché The Icon è finita da tempo nel mirino degli ambientalisti. La compagnia l’ha presentata come nave di ultima generazione, pensata per ridurre l’impatto ambientale. Ma questa affermazione ha fatto storcere più di un sopracciglio, considerando che le crociere sono considerate tra i modi di viaggiare più inquinanti al mondo.

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Consumi ed emissioni record

The Icon of the Seas si alimenta di gas naturale liquefatto, definito dai costruttori come il “carburante più pulito” da usare in mare, ma non tutti sono convinti che questa città galleggiante darà un contributo all’ambiente. Il gas non serve solo alla navigazione ma a alimentare tutto quello che è a bordo. È come “accendere” una città di diecimila abitanti. Secondo il Consiglio internazionale per il trasporto pulito, una noprofit di Washington, il passeggero di una crociera produce in media 420 chili di anidride carbonica al giorno, mentre se stesse in hotel, aggiungendo i mezzi per spostarsi, ne produrrebbe 81. A questi dati vanno aggiunti i danni alla fauna e flora marina prodotti dalla navigazione.

Secondo alcuni ricercatori, The Icon potrebbe inquinare otto volte più di una nave da crociera normale. Se l’uso di gas naturale liquefatto riduce di un quarto le emissioni di anidride carbonica, una nave da crociera che usa questo gas rilascia nell’atmosfera gas metano, che finisce per avere un impatto più pesante. Le misure adottate dalla compagnia per ridurre al massimo gli effetti sull’ambiente sono numerose, ma alcune appaiono di difficile realizzazione. The Icon è dotata di un sistema che permette alla nave di collegarsi alla rete elettrica dei porti in cui approda, in modo da evitare di tenere accesi i motori e inquinare. Il problema è che solo due porti su cento, nel mondo, possono permettersi di fornire energia a una città galleggiante che arriva dal mare.

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