Schlein: sì ai funerali di Stato. E anche il governo ci pensa: “Conta la volontà dei parenti”

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Tutto sta a non versare lacrime di coccodrillo. Se davvero i cinque operai morti lavorando sui binari di Brandizzo, meritano rispetto, come tutti i morti sul lavoro, allora il governo si scuota e faccia un gesto che lo dimostri. Elly Schlein, la segretaria del Pd, si muove sulla scia della proposta lanciata da Repubblica: funerali di Stato per quelle vite spezzate e lutto nazionale.

Ricorda Schlein: «L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Ma il lavoro deve essere sicuro, perché se continua a provocare morti e stragi non è più lavoro: è una trincea dove quotidianamente si rischia la vita. E non è più accettabile uscire di casa per lavorare e non rientrare». Per il Pd quindi è importante il lutto nazionale: «Siamo favorevoli, ma non deve trasformarsi in un momento solo commemorativo, bensì di riflessione collettiva su una piaga sociale che insieme dobbiamo sanare con l’impegno di tutte le istituzioni».

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Non solo. L’altro tassello dell’omaggio e della consapevolezza sono i funerali di Stato che per la leader dem «potrebbero servire a comprendere la tragedia delle morti sul lavoro e l’urgenza di mettere in campo risorse, formazione e investimenti, di assumere personale per aumentare i controlli e puntare su tecnologie che possano rendere più sicuri i luoghi di lavoro».

È il sindacato con il segretario della Cisl, Luigi Sbarra a rilanciare l’appello: «Il riconoscimento dei funerali di Stato per i cinque operai vittime dell’incidente di Brandizzo sarebbe giusto e doveroso, anche in ricordo di tutte le altre vittime sul lavoro. Ma la memoria pubblica non basta se non si confronta anche con i drammatici ritardi su misure e investimenti indispensabili per rendere sicuri tutti i luoghi di lavoro». Invita perciò Sbarra a rispondere alle richieste unitarie del sindacato.

Dal Movimento 5Stelle è la voce di Chiara Appendino, ex sindaca di Torino, a chiedere che lo Stato batta un colpo anche simbolico. Ricostruisce il dolore della comunità piemontese: «Brandizzo è stata un’altra scioccante tragedia sul lavoro che ha colpito duramente il nostro territorio. Serve chiarezza su quanto è successo e sulle condizioni dei lavoratori perché non è accettabile perdere la vita svolgendo il proprio mestiere. Davanti a una tragedia del genere, mi auguro che il governo celebri i funerali di Stato per omaggiare le vittime».

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«Sacrosanta» è la strada del lutto nazionale per Carlo Calenda, il leader di Azione. «Il profitto non può prevalere sulle vite. Sì al lutto nazionale e ai funerali di Stato»: è Teresa Bellanova, ex ministra renziana, e sindacalista, a indignarsi. Ma spetta al governo ora parlare. Da Palazzo Chigi trapela che non si escludono i funerali di Stato, ma che molto dipenderà dalla volontà delle famiglie. La ministra del Lavoro, Marina Calderone è stata a Brandizzo. «Per portare la solidarietà del governo», spiega, invitando ad abbassare i toni perché bisogna «permettere alle autorità di accertare le responsabilità, ma nel frattempo dobbiamo progettare un’Italia più sicura: è importante agire sulla consapevolezza e cultura della sicurezza a 360 gradi». È la sua raccomandazione. Ribadisce che il sopralluogo a Brandizzo è stato toccante, però appunto attende che sia Palazzo Chigi a decidere sui funerali di Stato.

C’è infatti una prassi da rispettare, che è stata seguita per le esequie di Silvio Berlusconi, quando fu convocato d’urgenza il consiglio dei ministri che diede il via libera.

«Non si tratta di contrapporre la morte dei poveri, esposti e indifesi, a quella di un ricco tra i ricchi. Ma di estendere al lavoro manuale il rispetto e l’omaggio che circondano gli illustri e i potenti»: scrive Michele Serra su Repubblica. Ripartiamo da qui.

A Torino profondo è il cordoglio del sindaco Stefano Lo Russo per il quale sarebbero doverosi i funerali di Stato. Sottolinea: «La comunità piemontese si è stretta in questi giorni intorno alle famiglie dei cinque operai che sono usciti per andare al lavoro e non hanno più fatto ritorno a casa . I funerali di Stato sono un modo per ricordarli e un monito per chiedere più sicurezza nei luoghi di lavoro».

Mentre Andrea Corsaro, il sindaco di Vercelli, dove oggi è in programma il corteo organizzato dai sindacati, non si sbilancia e aspetta di sapere quali saranno le scelte del governo: «Non è una scelta che spetta a noi amministratori. Penso però che la decisione possa essere presa consultando le famiglie, che in questi giorni sono chiuse nel loro dolore. Noi siamo disponibili ad andare incontro a qualsiasi esigenza possano manifestare e rispettiamo il loro desiderio di silenzio e di isolamento».

Nulla si sa ancora del giorno in cui sarà possibile dare sepoltura ai cinque operai: i loro corpi sono stati dilaniati dal treno. Quel giorno, ha deciso il governatore piemontese Alberto Cirio, sarà lutto regionale.

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