Sciopero del terziario: a rischio chiusura negozi, alberghi e ristoranti

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ROMA – Terziario, distribuzione organizzata, distribuzione cooperativa, alberghi, pubblici esercizi, ristorazione collettiva e commerciale, agenzie di viaggi e aziende termali: oggi potrebbero fermarsi oltre 5 milioni di lavoratori, chiamati alla mobilitazione da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. La protesta è stata indetta per chiedere il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro di categoria, dodici in tutto, quattro del terziario e gli altri riconducibili a ristorazione e turismo, quasi tutti scaduti nel 2019.

Una vertenza complicata: i sindacati prevedono un’adesione alta. Mentre Federdistribuzione fa sapere che, “nel pieno rispetto del diritto di sciopero, le imprese associate sono impegnate a ridurre al massimo gli eventuali disagi ai propri clienti e a garantire l’operatività all’interno dei punti vendita”. L’organizzazione, controparte insieme a Confcommercio, Confesercenti, Confindustria e Distribuzione Cooperativa, rivendica “di aver mantenuto un atteggiamento sempre aperto al dialogo nel corso del negoziato”, e si dichiara disponibile a riprenderlo al più presto. Nei giorni precedeni anche Confcommercio e Confesercenti avevano manifestato la loro disponibilità al confronto immediato “a tutto tondo”, senza alcuna condizione nella discussione.

Alla vigilia dello sciopero, è scoppiata una polemica tra la ministra del Turismo Daniela Santanché e la Filcams. “Scioperare è un diritto sancito dalla nostra Costituzione, ma è di buon senso fare questo sciopero il 22 dicembre che come noi sappiamo è un momento di grande incasso per i ristoranti, gli alberghi, i negozi? – afferma la ministra – Io trovo che manchi il buon senso nell’indire questi scioperi domani, il 22 dicembre, a pochi giorni dal Natale. Poi vedremo domani quanti aderiranno. Io penso che l’adesione sarà pressoché nulla, perché i ristoratori, gli albergatori, i commercianti i conti in tasca se li fanno. Non sono preoccupata, perché penso che la partecipazione sarà irrisoria”.

Pronta la replica della Filcams: “Buonsenso sarebbe rinnovare i contratti”. “Alla ministra, che nei giorni scorsi ha dichiarato che tra le priorità del settore ci sono le risorse umane, ribadiamo ancora una volta che occorre un impegno concreto per la buona occupazione nel turismo e nella ristorazione: le imprese non si reggono da sole, senza lavoratori non hanno futuro”, afferma il segretario, Fabrizio Russo.

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