E’ bastata la notizia dell’uscita del film Barbie a rilanciare la domanda della bambola più famosa al mondo. Da Catawiki, la piattaforma d’aste online specialista nelle vendite di giocattoli, sono quasi raddoppiate le richieste negli ultimi due anni e il valore medio è aumentato di oltre il 20% con gli italiani in cima alla classifica per numero di Barbie acquistate (circa il 30% degli acquirenti).
Una Barbie vintage può valere anche 300 mila euro. E’ successo per quella disegnata dal designer australiano Stefano Canturi che nel 2010 ha raggiunto questa cifra record in una vendita di beneficenza.
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Altre, come la Barbie American Girl degli anni 60 è arrivata a 2.000 euro, una Barbie Fabergé del 1998 è stata venduta per 1.510 euro e una Francie vintage del 1967 – cugina di Barbie e modello storico – ha superato i 1.000 euro.
Da Karl Lagerfeld e Tina Turner al Giubileo della regina
La fashion doll è già stata vestita da oltre 70 stilisti, da Dior ad Armani, da Versace a Moschino e queste collaborazioni possono far crescere il prezzo;
ad esempio, una Barbie Karl Lagerfeld ha trovato un acquirente su Catawiki per 1.500 euro. Un’altra collezione recente che sta attirando l’interesse dei collezionisti è quella delle Barbie “Día De Los Muertos” del 2019 con il viso dipinto per festeggiare una delle più importanti festività messicane. Ma hanno trovato un mercato interessante anche Barbie Cher, Barbie Tina Turner e Barbie Frida Kahlo con tanto di monociglio, baffi e intervento alla colonna vertebrale.
I consigli dell’esperta
Per scoprire se in cantina o in un angolo dimenticato della casa si nasconde un piccolo tesoro, ecco i consigli di
“Con il film nelle sale, ci aspettiamo di assistere a un’ulteriore impennata di interesse per le Barbie”, per cui potrebbe essere il momento giusto per vendere.
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Una questione d’età
In generale, più vecchia è la Barbie, più alto è il suo valore, soprattutto se in condizioni perfette. Una prima Barbie del 1959, in ottimo stato, si stima intorno ai 10.000 euro. Le originali ben conservate degli anni 60 e 70 sono vendute a cifre a tre o quattro zeri. Come riconoscerle? Dai fori sulla parte inferiore dei piedi e dall’etichetta di carta sul polso.
Anche la tonalità più bianca può essere un indicatore prezioso, poiché il materiale delle prime bambole non conservava bene il colore. Un altro indicatore è la scritta sul retro “Made in Japan”, il principale Paese in cui è stata prodotta tra il 1959 e il 1972. Sul collo di quelle più datate si trova un numero di prodotto a cinque cifre oppure, per le altre, si possono consultare le banche dati online come “Fashion-doll-guide” o “Vintagebabs”.
Le condizioni
Le condizioni di una Barbie sono un fattore chiave nel determinare il suo prezzo a partire dalla confezione, che fa salire il valore del giocattolo quando non ancora aperta. Le Barbie originali in confezione sigillata raggiungono le somme più alte perché, oltra a garantire che non sono mai state usate, garantiscono ai collezionisti che gli accessori inclusi in origine siano ancora presenti.
L’apparenza non inganna
Nelle Barbie ben conservate, lo smalto è intatto e le ginocchia hanno un suono di scatto, che ne aumenta il valore. Va da sé che i capelli tagliati e opachi, lo smalto danneggiato o il trucco aggiunto con i pennarelli ne riducono il valore. “Negli anni 60, Barbie indossava orecchini che talvolta lasciavano una colorazione verde”, spiega Bieshaar. “Questo segno è difficile da rimuovere e riduce il valore delle bambole. Anche danni come graffi o vernice scrostata ne diminuiscono il valore”.
Per celebrare l’uscita del nuovo film, Catawiki ha lanciato 3 collezioni dedicate alla bambola fashion (dal 19 al 30 luglio): Collezionismo ispirato a Barbie, La casa dei sogni di Barbie e Il guardaroba dei sogni di Barbie.
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