Superbonus, verso una soluzione per consentire la cessione dei crediti maturati nel 2022

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E’ allo studio del governo una soluzione rapida per consentire la cessione dei crediti edilizi maturati nel 2022, ma attualmente bloccati nell’iter di approvazione in banca e con la scadenza del 31 marzo che minaccia la loro decadenza: entro la fine del mese vanno infatti comunicati all’Agenzia delle Entrate, pena il rischio di perderli.

Secondo quanto filtra il governo sarebbe pronto, attraverso un comunicato legge, a dare parere favorevole alla soluzione individuata nei giorni scorsi dal relatore del dl Superbonus, Andrea de Bertoldi (Fdi), che consente di iscrivere il credito sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate fin dal momento in cui viene preso in carica dalla banca. In pratica, la cessione potrebbe esser comunicata al fisco anche se non è ancora stata perfezionata la sua vendita alla banca.

“Apprezzo che il governo abbia dato disponibilità sui temi di questi mesi, dalla cessione dei crediti al sismabonus, dall’edilizia libera alle case popolari e le Onlus”, ha detto proprio de Bertoldi dopo la riunione tenuta al Mef oggi, durante la quale, ha spiegato de Bertoldi, “abbiamo avuto un sufficiente riscontro e quindi ci potranno essere riscontri positivi, anche trasversali alle forze politiche” nelle prossime settimane. La riunione tecnica, frutto di un lavoro condiviso con la maggioranza di governo, ha dato “conferme di un processo di miglioramento” che lascia il relatore “ottimista” sui prossimi passi.

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Nel frattempo sono arrivati poco più di 300 emendamenti al decreto che ha chiuso la possibilità di cedere i crediti e scontarli in fattura.

Da Forza Italia si chiede lo sblocco dei crediti posseduti dalle banche tramite la compensazione con gli F24 con metodo funzionale, frazionabilità del credito e acquisto da parte delle partecipate di Stato. Deroga al blocco di cessione e sconto in fattura per i territori terremotati, terzo settore, rigenerazione urbana e barriere architettoniche. Proroga di tre mesi, dal 31 marzo al 30 giugno 2023, per la conclusione dei lavori con Superbonus al 110% per le villette e le abitazioni Iacp. E possibilità, per i redditi bassi, di usufruire delle detrazioni fiscali maturate per un numero di anni superiore a quello previsto per legge. Sono questi i temi su cui puntano gli emendamenti presentati dai deputati di Forza Italia al dl sulla cessione dei crediti. “L’approccio di Forza Italia all’esame del decreto che blocca la cessione dei crediti da bonus edilizi è quello responsabile di risolvere le principali criticità, evitando di arroccarsi su proposte assolutamente irrealizzabili”, spiegano in una nota i deputati Erica Mazzetti, Fabrizio Sala, Vito De Palma e Francesco Rubano, della Commissione Finanze.

Sulle villette c’è anche il pressing di Fdi. Lo stesso De Bertoldi potrebbe presentare un emendamento per prolungare il 110 fino alla fine di giugno. A dicembre scorso con la legge di bilancio il governo di Giorgia Meloni ha avviato a chiusura il provvedimento vista la sua onerosità sulle casse pubbbliche. Il testo però ha subito varie modifiche per l’ammontare dei crediti ancora incagliati, su cui si starebbe studiando una soluzione, e per il numero dei lavori ancora in corso. Ulteriori proroghe potrebbero riguardare anche gli stabili di proprietà dell’Iacp e quelli delle Onlus. De Bertoldi ha anche presentato un emendamento che riguarda la salvaguardia di chi presenterà a una banca l’istanza di cessione entro il 31 marzo, anche senza avere avuto l’approvazione. Resta da capire se ci sono i tempi per procedere o se non sia appunto quella del “comunicato-legge” la via migliore.

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