Superlega, cosa succede dopo la sentenza della Corte Ue

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La sentenza odierna è una svolta epocale, paragonabile alla sentenza Bosman per impatto sul mondo del calcio. Ci sono i presupposti per una rivoluzione, che sarà lunga, nonostante le mosse odierne di A22, ma inesorabile. Una sentenza che ha abbattuto il monopolio Uefa e Fifa, quella della corte presieduta dal belga Koien Lenaerts, connazionale di Bosman, ironia della sorte: i grandi club europei e il mondo arabo, che da qualche anno sogna di mettere le mani sul calcio europeo e mondiale, osservano attenti e pronti a cogliere le opportunità che si presenteranno.

Superlega, è una rivoluzione: la Corte Ue dà torto a Fifa e Uefa: “Vietare altri tornei è illegale”. A22: “Il monopolio è finito”

L’inizio di un lento cambiamento

L’impatto è paragonabile alla sentenza che nel 1995 ha liberalizzato il mercato calcistico europeo, anche se sarà l’inizio di un lento cambiamento, generato dalla crepa da cui si genererà la spaccatura. Per immaginare una competizione alternativa, servirà qualche anno: la nuova Champions League ha contratti tv blindati per i prossimi cinque anni, periodo che consentirà alle alternative di organizzarsi. Non solo la A22 Sport Managenent, che ha raccolto l’eredità dei club fondatori della Superlega: il centro del potere economico sportivo è oggi in Arabia Saudita, nella penisola che quest’estate ha monopolizzato il mercato non solo calcistico. Il sogno è una competizione a inviti sul modello NBA, che coinvolga i grandi club europei, sudamericani, arabi e asiatici.

I club pronti a cambiare

Naturalmente i principali club europei, specialmente quelli che in questi due anni e mezzo non si sono sbilanciati in posizioni chiare e nette, sono pronti a valutare le proposte e soprattutto gli scenari economici che si presentano. Per evitare di trovarsi di fronte a un calcio europeo e mondiale spaccato, sarà fondamentale fare sistema, muoversi in maniera compatta. Un nuovo progetto che coinvolga le migliori squadre del mondo comporterebbe maggiori incassi in un calcio le cui risorse economiche sono ormai agli sgoccioli.

Premier ago della bilancia

L’ago della bilancia sarà rappresentato dalla Premier League, che in questo momento ha raggiunto l’apice e difficilmente potrà proseguire nella crescita esponenziale evidenziata nell’ultimo decennio. Ecco perché non è da escludere che tutti quanti i club si siedono attorno a un tavolo per cercare di razionalizzare un’offerta che a oggi prevede, oltre alle coppe gestite dalla Uefa, anche il Mondiale per club della Fifa. Le nuove competizioni garantirebbero una gestione manageriale del prodotto e un rapporto diretto con chi finanzia il calcio, a partire dai broadcaster.

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