Susan Sarandon: “Hollywood non è politica, contano solo i soldi”

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Susan Sarandon sostiene lo sciopero di attori e sceneggiatori, parla di Hollywood come un luogo dove non conta la politica ma solo di far soldi, della guerra in Ucraina e anche del suo desiderio di avere la cittadinanza italiana. 

E lo ha fatto durante una masterclass aperta al pubblico al Magna Grecia Film Festival di Catanzaro, dove l’attrice premio Oscar nel 1996 per Dead Man Walking – Condannato a morte, ha mantenuto il divieto di parlare o promuovere film mentre è in corso lo sciopero. 

L’attrice, nota per essere una attivista, filantropa e impegnata nella lotta ad ogni forma di ingiustizia ha parlato della situazione dei suoi colleghi americani: “Gli attori non sono più in grado di vivere. Per il sindacato devi guadagnare 26mila dollari l’anno per avere l’assistenza sanitaria. Ora l’87 per cento non lo raggiunge e questo vale anche per chi lavora nelle serie tv”, ha riferito Sarandon.

E sull’industria cinematografica ha sottolineato: “Hollywood non è politica, si preoccupa solo di far soldi. È legata solo al denaro. Bette Davis ha combattuto contro il sistema dei contratti ai tempi della black list, c’erano allora molti attori contro il fascismo negli Stati Uniti, contro McCarthy, tutte persone che sono state poi punite. Hollywood, insomma, è capitalismo ed oggi lo è più che mai”.

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“Gli Studios, grazie all’intelligenza artificiale, sottopongono gli attori a una scansione del proprio corpo, diventando così proprietari della loro immagine”, ha denunciato l’attrice, “è un vero e proprio furto ad opera dei computer ed è assolutamente inaccettabile. L’intelligenza artificiale dovrebbe essere usata per andare a sostituire gli amministratori delegati, mestiere per il quale non è necessaria tanta immaginazione”,  ha commentato, infine, ironicamente.

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Sulla guerra in Ucraina Sarandon è stata molto dura: “Io sono contro qualsiasi guerra. Credo che la guerra per procura in Ucraina sia iniziata molto prima, con la violazione degli accordi di Minsk. La mia sensazione è che la Nato sia fuori controllo; la Nato dovrebbe iniziare a parlare di diplomazia e l’avrebbe dovuto fare già mesi fa quando gli Stati Uniti rifiutarono un avvio dei negoziati”. E ha continuato: “Credo che la guerra non riguardi l’Ucraina ma riguardi la Russia, è un tentativo di indebolire la Russia per i suoi rapporti con la Cina”.

Tra gli applausi del pubblico Sarandon ha quindi ammesso: “Il mio cuore è terribilmente spezzato e sofferente nell’assistere alle devastazioni e alle morti che si stanno verificando sia in Ucraina che in Russia. Bisogna iniziare a lavorare con la diplomazia per cercare di porre fine a questa guerra, fine che di certo non si può ottenere utilizzando le bombe al grappolo che sono contro le convenzioni di Ginevra”.

 Sarandon non si è però lasciata sfuggire l’occasione e ha raccontato: “Ho cercato e sto continuando a cercare di avere la cittadinanza italiana. Purtroppo sono troppo vecchia, perché la legge che consentiva di diventare cittadini italiani, per via genitoriale, nel mio caso per via materna, è uscita quando io avevo già 2 anni quindi i miei fratelli e sorelle sono italiani e io no”, ha rivelato.

“Sono andata al consolato americano, ho tutta la documentazione pronta, se c’è qualcuno che mi può aiutare ad avere la cittadinanza ben venga!” scherza poi con il pubblico e conclude: “Ho fatto una figlia con un italiano, bevo il caffè come gli italiani, cosa altro posso fare per diventare cittadina italiana?”.

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