ROMA – Il MilleMiglia, storico programma fedeltà di Alitalia, passa a Trenitalia. Colpo grosso, dunque, nell’era dell’economia dei dati.
Grazie al MilleMiglia, Trenitalia avrà a disposizione una banca dati con oltre 6,2 milioni di nominativi cui indirizzare comunicazioni, notizie, offerte. Sono gli iscritti al programma fedeltà dell’ex vettore di Stato, tuttora attivo anche se con modalità diverse.
Le strategie promozionali di Trenitalia (Gruppo Fs) trarranno sicuro beneficio dell’acquisizione. Anche le storiche e ampie banche dati di Trenitalia ne usciranno rafforzate.
Saranno realizzate, infine, sinergie tra il MilleMiglia e Carta Freccia di Trenitalia.
La cessione
Il MilleMiglia di Alitalia è stato dentro una società che si chiamava Alitalia Loyalty (dal 2012).
Ricordiamo anche che Alitalia, la case madre, è ormai in amministrazione straordinaria. E più volte, con tre bandi, i commissari di Alitalia – cioè i manager che governano quel che resta della compagnia – hanno provato a vendere Alitalia Loyalty.
Ma soltanto ora ci sono riusciti.
Il nuovo nome
L’ultimissimo bando per la vendita data aprile del 2023. In quell’occasione, i commissari venditori hanno presentato la società da cedere (Alitalia Loyalty) con un diverso nome: Italia Loyalty Spa.
Anche il nome del MilleMiglia è stato cambiato in Millemiglia-MyMiglia. Attenzione: non bisogna pensare a Millemiglia-MyMiglia come a un qualcosa del passato, come a un’entità ferma, un reperto del Giurassico.
Basta andare al sito di Millemiglia-MyMiglia per capire che parliamo di una realtà tuttora viva, operativa. Se ha conservato un valore, malgrado Alitalia si sia estinta, è proprio perché il sistema di raccolta punti (e miglia) continua a funzionare.
Millemiglia-MyMiglia permette di accumulare punteggio, ad esempio, quando i soci volano con Air France e Klm; oppure quando prenotano un pacchetto volo più hotel attraverso Booking.com; e ancora quando noleggiano un auto con Avis, Budget, Maggiore. I partner sono oltre 40.
Il prezzo
Non è noto quanto Trenitalia pagherà Millemiglia-MyMiglia. Nel 2021, in occasione del secondo bando, i commissari di Alitalia fissarono una base d’asta di oltre 50,5 milioni di euro.
L’ultimo bando, invece, non prevedeva una base d’asta né una cifra minima per gli offerenti. Segno che il valore di Millemiglia-MyMiglia è andato a declinare, nel tempo.
Sul piano logico, sarebbe stato più naturale che il MilleMiglia passasse dalle mani di Alitalia (ormai fallita) a Ita Airways, nuovo vettore a controllo pubblico.
Il no a Ita Airways
Ma la Commissione europea ha autorizzato lo Stato italiano a investire 1.350 milioni nel lancio di Ita Airways a patto di rompere ogni continuità con Alitalia.
Ita, insomma, doveva essere un’entità senza legami con il passato. Dunque non ha potuto ereditare il MilleMiglia che trova, ora, una nuova casa a Trenitalia.
La società ferroviaria si è impegnata a lasciare inalterata la forza lavoro. Circa 30 posti sono certo più sicuri oggi di ieri.
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