Trovato maxi nido da 70 mila api in via Gregorio VII. L’esperto: “Migliaia di segnalazioni in tutto il Lazio”

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Ci sono volute 3 ore e un’attenzione chirurgica per rimuovere il nido da 70 mila api trovato ieri in un edificio storico di via Gregorio VII. «Mi hanno contattato i proprietari perché la situazione non era più sostenibile» ha raccontato l’etologo Andrea Lunerti «credevano fosse un nido di vespe orientalis nella cortina del quarto piano, ma in realtà gli esemplari erano lì per predare le povere api».

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Non è la prima segnalazione di nidi d’api nella Capitale e nei dintorni. «Abbiamo avuto una primavera anomala con tante piogge che questo ha portato molte api a rintanarsi nei nostri appartamenti. Ho avuto migliaia di segnalazioni, me ne vengono in mente una in una villa ad Anzio di 80 mila esemplari e un altro caso in cui addirittura si erano infilate in un pupazzo di neve decorativo all’Eur».

Secondo l’esperto, oltre al cambiamento climatico, anche la pandemia ha portato ad un forte avvicinamento uomo – animale e gli insetti hanno compreso che l’essere umano è produttore di cibo e spazi caldi.

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Del resto sono ormai all’ordine del giorno anche le segnalazioni riguardanti le vespe orientalis che si aggirano per tutta la Capitale. «Sono esemplari abituati a cibarsi di qualsiasi cosa, dunque se Roma non risolve il problema rifiuti rischiamo l’invasione».

Dove nidificano gli insetti?

«La cosa fondamentale da fare è rendere ermetiche subito le superfici delle nostre abitazioni» raccomanda l’etologo. «Il primo posto dove le api e le vespe nidificano è nel cassone delle serrande. Al secondo posto troviamo le intercapedini dove passano i cavi del condizionatore. In ultimo, si intrufolano in tutti i mobili e armadietti dei balconi».

Cosa non fare

Lunerti raccomanda prudenza soprattutto per gli ipersensibili e i fobici. «Mai il fai da te! È molto pericolo. Una volta un signore si è basato sui metodi raccomandati da internet e ha bruciato un nido. All’interno dell’abitazione, però, c’erano dei pannelli di polistirolo che hanno preso fuoco causando danni da 30 mila euro».

Seconda regola fondamentale: mai chiudere i buchi dove si trovano i nidi con il cemento. «Una volta un nido è stato chiuso con il cemento e le api si sono subito attivate per cercare una vi di fuga. L’hanno trovata in una serranda di una casa dove stava festeggiando una bambina di un mese. Per fortuna siamo intervenuti e il giorno dopo la piccola ha potuto festeggiare in pace. Ci hanno mandato persino la foto» racconta l’esperto.

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