Vaiolo delle scimmie: 901 casi in Ue. Oms: “Focolaio insolito, valuteremo se è emergenza internazionale ma no a vaccino di massa”

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Novecento e uno casi, fino a ieri, nessun morto e 110 mila dosi di vaccino già pronte, in arrivo entro fine giugno. L’Unione europea fornisce i numeri sul vaiolo delle scimmie, il monkeypox, ovvero il virus che negli ultimi mesi si è iniziato a diffondere anche in aree del mondo dove la malattia non è endemica.

I casi e la loro diffusione in Europa

La direttrice dell’Ecdc (European center for disease prevention and control), Andrea Ammon, ha spiegato da Lussemburgo dove era collagata con la commissione Envi del Parlamento europeo riunita a Bruxelles che i casi confermati di vaiolo delle scimmie registrati fino a ieri nella Ue e nello spazio economico europeo sono 901. I Paesi che hanno il maggior numero di casi nella Ue, ha continuato Ammon, sono “Spagna, Portogallo e Germania” e, fuori dalla Ue, il Regno Unito. I casi sono finora concentrati in “giovani maschi che identificano se stessi come uomini che hanno rapporti con altri uomini”, anche se, ricorda, “la trasmissione del virus non è legata all’orientamento sessuale”.

Fino ad ora, pur in presenza di alcune forme più severe della malattia che hanno comportato un ricovero ospedaliero per alcuni pazienti, “non ci sono stati morti”, ha concluso Ammon.

Vaiolo delle scimmie, l’ipotesi di una trasmissione anche nell’aria

La Ue acquista 110 mila dosi di vaccino

Intanto la Commissione europea e in particolare la commissarie Ue alla Salute, Stella Kyriakides, firmerà oggi un accordo per l’acquisto di 110 mila dosi di vaccino contro il monkeypox “da poter fornire agli Stati membri con la prima consegna a partire dalla fine di giugno”, ha annunciato la politica cipriota al suo arrivo al Consiglio Ue Salute a Lussemburgo dove i ministri della Sanità dei 27 Paesi membri sono riuniti per fare il punto anche sulla pandemia da Covid-19, sulla situazione ucraina e le minacce alla salute dei cittadini europei.

“Abbiamo attualmente 900 casi di vaiolo delle scimmie all’interno dell’Ue e circa 1400 casi in tutto il mondo – ha aggiunto ancora Stella Kyriakides – Questa è la prima volta che utilizziamo i fondi dell’Ue per acquistare vaccini che possiamo poi distribuire agli Stati membri. E questo mostra come cosa possiamo fare quando lavoriamo insieme e il potere di avere strutture in atto tali da poter rispondere immediatamente alla crisi come quella che abbiamo ora”.

Oms: “Valuteremo se è emergenza internazionale”

“Il focolaio di vaiolo delle scimmie è insolito e preoccupante. Per questo motivo ho deciso di convocare il Comitato di Emergenza ai sensi del Regolamento Sanitario Internazionale il 23 giugno, per valutare se questo focolaio rappresenti un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale”, ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus.

“No a vaccinazione di massa”

La stessa Oms ha pubblicato oggi le prime linee guida sull’uso dei vaccini per il vaiolo delle scimmie. Sulla base dei rischi e dei benefici attualmente valutati e indipendentemente dalla fornitura di vaccini, la vaccinazione di massa “non è richiesta nè raccomandata per il vaiolo delle scimmie in questo momento”, hanno affermato gli esperti. Piuttosto, il controllo delle epidemie di vaiolo delle scimmie si basa principalmente su misure di salute pubblica, tra cui la sorveglianza, il tracciamento dei contatti, l’isolamento e la cura dei pazienti.

Il vaiolo delle scimmie cambierà nome

L’Oms, è stato spiegato, “sta anche lavorando con partner ed esperti di tutto il mondo per cambiare il nome del vaiolo delle scimmie” e sarà fatto un annuncio  sul nuovo nome “il prima possibile”.

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