Verstappen conquista la pole del Gp d’Arabia Saudita. Leclerc secondo, Bearman partirà undicesimo

Pubblicità
Pubblicità

Gol. Gianluigi Buffon a consegnare la piccola gomma trofeo al poleman. Difficile parare il pilota più forte al mondo: Max Verstappen si prende la seconda partenza al palo dell’anno con un giro mostruoso (1’27’’472), la 34ª in carriera, la prima sul circuito di Gedda alla quarta edizione del gp (lo ha vinto nel 2022). “Gran giornata, abbiamo migliorato la macchina e mi ha dato fiducia, il che è fondamentale su questo circuito di curve veloci e muti vicini”. Come in Bahrain la settimana scorsa, ma più distante (a 3 decimi), c’è la Ferrari di Charles Leclerc che un colpo di reni finale supera l’altra Red Bull di Sergio Perez. Il messicano, 3° a 16 millesimi dal monegasco, sabato scorso è salito sul podio con Max. Ci credeva: in Arabia Saudita si è sempre sentito a casa (2 pole delle sue 3 totali e il successo del 2023). Dietro di lui, l’Aston Martin di Fernando Alonso. Che fa meglio delle McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris. Malino le Mercedes: George Russell 7° e Lewis Hamilton 8°, davanti alla Racing Bull di Tsunoda e la verdona di Lance Stroll. Comanda, come sempre, Max. E con lui tanta Red Bull, che scaccia dalla pista la lotta che si combatte fuori: il caso Horner, nonostante l’assoluzione per “comportamenti inappropriati” nei confronti di una dipendente che è stata sospesa, non è per niente finito. Durante le qualifiche ha parlato il superconsulente della squadra, Helmut Marko, che alla ORF austriaca ha detto che non è affatto sicuro di rimanere in squadra già dal prossimo gp a Melbourne (24 marzo). Un’affermazione che avrà conseguenze: una clausola del contratto di Verstappen sarebbe legata proprio alla permanenza di Marko in squadra. Saranno inevitabili le voci già accese di un suo passaggio clamoroso in Mercedes. Ma le Red Bull non sono sole, c’è sempre Charles con la sua rossa. “Il primo giro in Q3 abbiamo provato una cosa di diverso ma non ho funzionato, alla fine è andata, è il massimo che potevamo fare oggi. Spero in una sorpresa nella gara di domani. Abbiamo fatto un bel passo avanti, dobbiamo cercare di sfruttare al massimo quello che abbiamo. Carlos? Spero che possa recuperare in fretta, quanto a Oliver è stato straordinario col poco tempo che ha avuto per salire a bordo della Ferrari e sostituirlo”. Parla dell’eroiche qualifiche eroiche di Oliver Bearman, uscito in Q2 con l’11° crono, la piazzola dalla quale il pilota inglese partirà domani. Dice solo “scusate, è stata una sessione caotica” in radio, troppo generoso per un ragazzo che a 18 anni e 305 giorni viene chiamato al volante della rossa all’ultimo minuto, per le libere 3 (10°), dopo che in mattinata Carlos Sainz, febbricitante in questi giorni, in una visita di controllo ha scoperto di aver un’appendicite: lo spagnolo è stato operato con successo, sta riposando nell’ospedale saudita e probabilmente già dal prossimo gp a Melbourne (24 marzo) sarà in grado di riprendere la sua SF 24. In una qualifica tra le 27 curve mozzafiato, velocissime, con pendenza da voltastomaco, nota d’orgoglio per la Sauber: ci prova a mandare in pista Zhou con un’extra lavoro sulla macchina che il cinese aveva sbattuto in barriera nelle ultime libere provocando bandiera rossa. Ma manca poco più di un minuto per mettere insieme un tempo, troppo poco, Zhou prende bandiera a scacchi e partirà ultimo.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *