Via D’Amelio, Mattarella: “La Repubblica si inchina in memoria di Borsellino, combattere le zone grigie dello Stato”. Meloni: “Motivo del mio impegno politico”

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“Nell’anniversario della strage di via D’Amelio la Repubblica si inchina alla memoria di Paolo Borsellino”, Le Parole del presidente delle Repubblica Sergio Mattarella. È il giorno del trentunesimo anniversario della strage di via D’Amelio, dove il 19 luglio del 1992 furono assassinati il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. A Palermo saranno presenti sia la premier Giorgia Meloni che la segretaria del Pd Elly Schlein. Le due leader però non si incroceranno. L’agenda della premier prevede la deposizione di una corona nella caserma Lungaro, ma non parteciperà alla fiaccolata in via D’Amelio dove invece è attesa la segretaria dem.

Conte: “Parole inascoltate in certe istituzioni”

“Ho temuto nell’immediatezza della morte di Falcone una drastica perdita di entusiasmo in quello che faccio. Se non dico di averlo ritrovato, ho almeno ritrovato la rabbia per continuare a farlo: le parole di Paolo Borsellino, in questo tragico anniversario, risuonano forti nelle coscienze e nei gesti di chi ogni giorno combatte le mafie nel proprio territorio, di chi dice no al pizzo, di chi sporge denuncia anche se poi trova una bomba davanti al negozio, di chi si impegna nelle istituzioni per mettere all’angolo i mafiosi e i loro interessi economici, di chi contribuisce a promuovere la cultura della legalità e dell’etica pubblica anche nella diffusa indifferenza. Sono parole che cadono purtroppo nel vuoto in alcune sedi istituzionali. Quelle di chi opera per indebolire le armi dello Stato contro la mafia”. Lo scrive il presidente del M5s, Giuseppe Conte, su Facebook

Meloni in caserma a Palermo, omaggio alle vittime

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata nella caserma Lungaro, a Palermo, prima tappa della giornata in ricordo del giudice Paolo Borsellino e dei cinque agenti della scorta – uccisi dalla mafia – nel 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio.

Mattarella: “La Repubblica si inchina in memoria di Borsellino”

“Nell’anniversario della strage di via D’Amelio la Repubblica si inchina alla memoria di Paolo Borsellino, magistrato di straordinario valore e coraggio, e degli agenti della sua scorta – Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina – che con lui morirono nel servizio alle istituzioni democratiche”. Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in una dichiarazione aggiungendo che “quel barbaro eccidio, compiuto con disumana ferocia, colpì l’intero popolo italiano e resta incancellabile nella coscienza civile”. “Il nome di Paolo Borsellino, infatti, al pari di quello di Giovanni Falcone – prosegue il capo dello Stato – mantiene inalterabile forza di richiamo ed è legato ai successi investigativi e processuali che misero allo scoperto per la prima volta l’organizzazione mafiosa e ancor di più è connesso al moto di dignità con cui la comunità nazionale reagì per liberare il Paese dal giogo oppressivo delle mafie. Borsellino e Falcone avevano dimostrato che la mafia poteva essere sconfitta”. “Il loro esempio ci invita a vincere l’indifferenza, a combattere le zone grigie della complicità con la stessa fermezza con cui si contrasta l’illegalità, a costruire solidarietà e cultura dove invece le mafie puntano a instillare paura. In questo anniversario, desidero rinnovare i sentimenti di cordoglio e vicinanza ai familiari di Paolo Borsellino e degli altri servitori della Stato che pagarono con la vita la difesa della nostra libertà”

Borsellino, Meloni: “Ferita ancora aperta, impegno continua”

“La strage di via D’Amelio, dove Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta vennero uccisi dalla mafia, è stato il motivo per il quale ho iniziato a fare politica. La data del 19 luglio 1992 rappresenta una ferita ancora aperta per chi crede in un’Italia giusta”. Lo scrive la premier Giorgia Meloni su Facebook. “Paolo sfidò il sistema mafioso senza mai temere la morte, insegnandoci a non restare a guardare – ha aggiunto – e a non voltarci mai dall’altra parte. Il suo coraggio e la sua integrità sono doni che ci ha lasciato e che tanti giovani hanno deciso di raccogliere per affermare due valori imprescindibili: la legalità e la giustizia. Oggi, a 31 anni di distanza da quel terribile attentato, ricordiamo tutti quegli eroi che non ebbero paura di denunciare al mondo il vero volto della criminalità organizzata e che servirono lo Stato fino all’ultimo. Nel loro esempio portiamo avanti il nostro impegno quotidiano per estirpare questo male dalla nostra Nazione: solo così il loro sacrificio non sarà mai vano”.

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