AEK-Dinamo Zagabria rinviata dopo morte del tifoso greco

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Torna la Champions, torna la violenza. Un 22enne tifoso dell’Aek Atene è stato pugnalato a morte la scorsa notte. E’ accaduto alla periferia della capitale greca, durante incidenti con i sostenitori della Dinamo Zagabria, stando a quanto ricostruito dalla polizia. Violenti scontri hanno contrapposto gruppi di ultrà, causando almeno otto feriti, tre greci e cinque croati. Il numero dei feriti è poi aumentato fino a diventare una ventina, nel frattempo l’Uefa, augurandosi che “i responsabili vengano al più presto assicurati alla giustizia” ha deciso di rinviare al 18 o 19 agosto la partita del terzo turno preliminare di Champions League, in programma allo stadio Agia Sophia, nel sobborgo ateniese di Nea Filadelfia.

Rimane invece fissata al 15 agosto la partita fra le due squadre a Zagabria, con divieto di trasferta per i supporter ospiti. Per la sfida di Atene la Dinamo Zagabria si era invece limitata ad invitare i propri sostenitori a non recarsi nella capitale greca, ma l’appello non è stato accolto e cento hooligans croati si sono messi in viaggio creando poi i problemi di cui sopra. Per i quali ora, in Grecia, il principale partito d’opposizione, della sinistra, ovvero Syriza, stigmatizza la mancanza di controlli efficaci da parte delle autorità preposte.

Il luogo dell’omicidio nei pressi dello stadio di Atene

“Gli hooligans croati hanno alle spalle una lunga storia di attacchi e violenze – la nota diffusa da Syriza – e hanno attraversato il nostro paese con l’unica idea di creare problemi. Che misure preventive sono state messe in sotto nei loro confronti? Chi li ha sorvegliati durante il loro attraversamento della Grecia?”. Intanto c’è da prendere nota, come da comunicato della polizia di Atene, che “gravi incidenti sono scoppiati fuori dallo stadio Nea Filadelfia. Un giovane greco è stato accoltellato a morte”. Le forze dell’ordine hanno aggiunto che altre otto persone sono rimaste ferite a causa del lancio di sassi. Il ragazzo è stato portato in un ospedale di Atene, dove è deceduto nella notte per le ferite riportate.

Gruppi di sostenitori dei due club, noti entrambi anche per le frange decisamente ‘calde’ delle rispettive tifoserie, si sono scontrati nei pressi dello stadio, lanciando granate assordanti, pietre e ordigni incendiari e altri oggetti. Alcuni erano armati di bastoni. Le violenze sono iniziate circa un’ora e mezza dopo che la squadra ospite aveva lasciato il campo sotto scorta della polizia, che finora ha arrestato 96 persone. E’ stata aperta un’inchiesta e gli arrestati saranno ascoltati dal pubblico ministero, secondo l’agenzia di stampa greca Ana. Nella capitale greca erano presenti un centinaio di ultrà del club croato, nonostante il divieto di trasferta loro imposto dalla Uefa. La violenza ha spesso macchiato le partite di calcio in Grecia e, dopo la morte di un giovane lo scorso anno, il governo ha innalzato la pena detentiva massima da sei mesi a cinque anni.
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