Boban: ‘No a ricandidatura Ceferin, per lui non è problema etico’

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Terremoto Uefa a pochi giorni dal Congresso di Parigi dove Aleksander Ceferin proverà ad allungare la sua era alla guida del massimo organo che governa il calcio europeo.
Uno dei rapporti più duraturi del mondo politico del pallone si è interrotto bruscamente dopo una lunga nottata di discussioni e dibattiti.
Zvonimir Boban si è dimesso dal board dell’Uefa di cui era membro ormai da oltre 3 anni per colpa del rapporto che si è incrinato con il presidente Uefa, che da sempre si definisce suo amico, ma che è alle prese con l’ennesima modifica dei regolamenti Uefa mirati a tutelare la sua posizione. Un’altra rottura nella cerchia stretta dei suoi “amici” per l’attuale numero uno della federcalcio europea, dopo quella ormai celebre di Andrea Agnelli nei giorni del lancio della Superlega.
Un emendamento, quello che supera il limite dei tre mandati, già usato dal presidente Fifa Infantino e ora sottoposto al voto del prossimo Congresso Uefa che tecnicamente non rimuove il limite ma non tiene conto dei mandati “iniziati prima del 1 luglio 2017” e quindi del primo mandato di Ceferin al comando dal 2016. “Non ho ancora deciso se voglio un nuovo mandato oppure no. Ad essere sincero, sono molto stanco”, ha detto Ceferin ai media britannici, anche se nel calcio europeo si da’ per certo la continuazione dell’era Ceferin nelle intenzioni del presidente. Una scossa tellurica improvvisa quella di Boban, comunicata con una lettera aperta dell’ex asso del Milan: “So bene che bisogna accettare la logica del compromesso, ma di fronte a questo fatto, se lo accettassi, andrei contro i miei principi. Dopo aver manifestato la mia più grande preoccupazione e il mio totale dissenso, il presidente mi ha risposto che per lui non c’è nessun problema legale né tantomeno etico morale, e che avrebbe perseguito senza alcun dubbio la propria aspirazione”.
La dura presa di posizione di Boban mette in luce il momento difficile che l’Uefa sta attraversando dal rischio della nascita della Superlega alle polemiche che, dalla Spagna, hanno colpito proprio Ceferin, inizialmente cauto sul caso Rubiales-Hermoso. Tutte vicende che, almeno negli auspici dei suoi rivali, posso erodere il consenso elettorale del 56enne avvocato sloveno, salito alla massima carica del calcio europeo sull’onda dello scandalo finanziario che travolse Platini, e sulla base del quale era stato introdotto il limite dei tra mandati. A mettere la parola fine sul ruolo di Boban la stessa Uefa con un comunicato ufficiale: “La Uefa desidera annunciare la partenza di Zvonimir Boban dall’organizzazione di comune accordo”, si legge. Anche se di comune era rimasto ben poco.
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