Riforme coppe Uefa, fino a 11 club qualificati per Paese

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 “Un torneo più vario, più imprevedibile, con partite più significative e con più top match”.
È questo l’obiettivo che la Uefa si è fissata con la riforma della Champions League e delle coppe europee in generale, che partirà nella prossima stagione e che è stata approfondita nel corso di un media briefing a Milano.
Protagonista il vicesegretario generale della Uefa, Giorgio Marchetti, che è entrato nello specifico delle tante novità. “Il format perfetto non esiste, ma abbiamo cercato di arrivarci vicino il più possibile”, le sue parole. Novità che potrebbero portare ad avere addirittura undici squadre di uno stesso Paese nelle coppe. In particolare, guardando alla Serie A, potrebbero giocare nella prossima Champions le prime quattro classificate in campionato, la quinta classificata se l’Italia dovesse rientrare tra le migliori due del ranking stagionale e le eventuali vincitrici di Champions ed Europa League nel caso in campionato dovessero finire fuori dalle posizioni per le coppe.
A queste potrebbero aggiungersi tre squadre qualificate per l’Europa League – la sesta in classifica in campionato, la vincitrice della Coppa Italia e l’eventuale vincitrice della Conference League fuori dai piazzamenti europei – e una squadra qualificata in Conference League tramite il campionato, per un totale quindi di undici squadre. Tornando alla struttura delle coppe, la Uefa ha iniziato a pensare alla riforma dal 2018, con la necessità di cambiare legata in particolare all’obiettivo di ravvivare la fase a gironi, offrendo più gare significative e più top match creando un torneo con maggiore attrattiva. Il format sarà quindi allargato a 36 squadre per ciascuna delle tre competizioni e soprattutto l’addio alla fase a gironi che ha caratterizzato la Champions di fatto dal 1991.
Ci sarà infatti una classifica unica, con ogni squadra che affronterà otto avversari diversi nella prima fase: le prime otto della graduatoria si qualificheranno direttamente agli ottavi, dalla nona alla ventiquattresima giocheranno un turno di playoff con le vincenti che andranno agli ottavi, mentre dalla venticinquesima in giù verranno eliminate definitivamente (senza “retrocedere” in Europa League come avvenuto negli ultimi anni). In caso di arrivo a pari punti tra due squadre non deciderà più il criterio dello scontro diretto (visto che non tutti i club si affronteranno), ma come prima discriminante quella della differenza reti. Il format della fase ad eliminazione diretta sarà poi in un tabellone stile tennis con teste di serie in base al piazzamento in classifica, ma rimarrà comunque un elemento di sorteggio. Novità anche sul calendario, con la prima fase che si concluderà a gennaio e con il primo turno che si disputerà in una “settimana esclusiva” (la Champions giocherà martedì, mercoledì e giovedì mentre non si giocheranno le altre due competizioni), così come sugli orari: l’ultima giornata infatti si disputerà con 18 partite in contemporanea.   
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