Riparte il tavolo sulle pensioni, a luglio aumentano le minime

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Riparte il confronto sulle pensioni tra governo e sindacati. Ed è una corsa contro il tempo, visto che a fine anno scade la cosiddetta ‘Quota 103′, quella introdotta dal governo Draghi, e per mancanza di risorse si rischia di tornare alla controversa riforma Fornero dell’allora governo Monti. La strada appare in salita. Al tavolo con il ministro del lavoro Maria Elvira Calderone le organizzazioni sindacali chiedono maggiore flessibilita’ in uscita, lamentando un’azione tardiva da parte dell’esecutivo.

Noi abbiamo fatto delle proposte, ci aspettiamo delle risposte per le tante persone che vorrebbero sapere quali sono le regole per andare in pensione. Non si possono cambiare ad ogni giornata elettorale le regole”. Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, arrivando al ministero del Lavoro per l’incontro sulle pensioni e salutando il gruppo di donne in presidio per ‘Opzione donna’. “Noi abbiamo fatto delle proposte molto concrete: come separare previdenza ed assistenza, come trovare le risorse e come rispondere a quella persone che hanno fatto lavori particolarmente usuranti. Ora ci aspetteremmo che il governo e la ministra decidessero”, rimarca il leader della Uil.

“Bisogna fare una riforma seria delle pensioni. Lavorare su Opzione donna, flessibilità in uscita, pensione di garanzia per i giovani, lavori gravosi. Bisogna che i tavoli con il governo funzionino”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, arrivando al ministero del Lavoro per l’incontro sulle pensioni e salutando il gruppo di donne in presidio per Opzione donna. “Se continui ad allargare la precarietà la pensione non si vedrà mai”, aggiunge poi Landini rimarcando che ‘in mancanza di risposte dovremo dare continuità alla mobilitazione”.

“È importante ragionare sulla separazione tra previdenza e assistenza, superare le rigidità della legge Fornero, restituire al sistema pensionistico flessibilità, sostenibilità e inclusività. C’è il tema della pensione di garanzia per i giovani e il tema delle donne con il ripristino dei requisiti precedenti di Opzione donna. Le nostre priorità sono note. Chiediamo alla ministra di entrare nel merito perché bisogna capire come ci si avvicina alla legge di stabilità, con quali risorse e provvedimenti”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, arrivando al ministero del Lavoro per l’incontro sulle pensioni e ricordando la piattaforma unitaria dei sindacati. Sbarra saluta anche il gruppo di donne in presidio per Opzione donna: “Proporremo con forza la vostra priorità”, dice loro.

A luglio arriveranno gli aumenti previsti dalla legge di Bilancio per le pensioni minime. Lo conferma l’Inps con una nota sottolineando che si tratta dell’incremento che la legge riconosce ai titolari di pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo per il periodo dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2024, per “contrastare gli effetti negativi delle tensioni inflazionistiche registrate e attese per gli anni 2022 e 2023”. L’incremento è pari a 1,5 punti percentuali per l’anno 2023, elevato al 6,4% per i pensionati di età superiore a 75 anni, e di 2,7 punti percentuali per il 2024 senza distinzione di età, con riferimento all’importo mensile lordo dei trattamenti pensionistici complessivamente spettanti al beneficiario, che deve risultare pari o inferiore all’importo del trattamento minimo Inps vigente (563,74 euro). Con il pagamento di luglio saranno corrisposti anche gli arretrati spettanti dal 1° gennaio 2023 o dalla decorrenza della pensione, se successiva, e l’importo sarà evidenziato sul cedolino di dettaglio del pagamento con un’apposita voce.
   

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