Avanti sui Ddl per attuare il Pnrr. Stop alla delega fiscale. Concorrenza, ipotesi di stralcio delle norme sui taxi

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Blindare l’attuazione del Recovery plan, ma senza procedere con la delega fiscale. E portare a casa anche la legge sulla concorrenza, probabilmente stralciando le materie più divisive come la questione dei taxi. E’ la rotta tracciata a Palazzo Chigi per cercare di realizzare le misure più urgenti e importanti, soprattutto agli occhi di Bruxelles, gestendo intanto l’avvicinamento alle urne del dopo-estate.

La diretta della crisi politica

A definire il perimetro del “disbrigo degli affari correnti” che attende il governo dimissionario di Mario Draghi dovrebbe essere un Cdm in serata, che si aprirà dopo che i Presidenti delle Camere saranno stati ricevuti al Quirinale.

Governo in carica “per il disbrigo degli affari correnti”: cosa significa e cosa potrà fare l’esecutivo

“La direttiva del presidente del Consiglio sull’attività del governo durante lo scioglimento e le indicazioni dei presidenti delle Camere sull’attività parlamentare durante lo scioglimento saranno definite in modo tale da includere il proseguimento dei lavori parlamentari sui ddl previsti dal Pnrr”, spiegano fonti di governo. Nell’elenco dei disegni di legge che, in caso di scioglimento, potranno andare avanti non figurerà tuttavia quello relativo alla delega fiscale, in quanto, precisano le fonti a Radiocor, “non è possibile ricondurlo al Recovery plan”. In ballo c’è anche la riforma della giustizia tributaria: sulle prospettive di questo provvedimento è in corso una ricognizione.

Crisi di governo, In pericolo 19 miliardi del Pnrr. Senza manovra esercizio provvisorio

E in questo disbrigo potrebbe entrare il ddl concorrenza, che altre fonti governative assicurano che il provvedimento andrà avanti. Per assicurare di condurlo in porto, il governo Draghi potrebbe lasciare fuori dal testo la dibattuta norma sui taxi che ha visto le auto bianche sul piede di guerra. Sarebbe proprio questa la mossa del premier per blindare una delle riforme legate a doppio filo con il Pnrr.

(ansa)

Scettico comunque il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “Prima si va a a votare e meglio è, prima si fanno le elezioni e meglio è, almeno cerchiamo di salvare la legge di bilancio e evitare l’esercizio provvisorio, non credo che salveremo il Pnrr perché le riforme non si potranno fare”, ha detto.

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