Calcio, via libera all’accordo Tim-Dazn. L’Antitrust: chi vede le partite con TIMVision libero di abbonarsi a un altro operatore Internet

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ROMA – L’Antitrust dà via libera all’accordo tra Tim e Dazn sul calcio. Gli impegni che le due aziende assumono, dunque, hanno convinto il garante della concorrenza, che non decide misure urgenti nel suo provvedimento cautelare.

Si legge in una nota che gli impegni evitano “possibili discriminazioni nella fruizione del servizio Dazn” ai danni di chi “utilizza servizi di connessione Internet diversi da quelli offerti da Tim”. Fin dal primo agosto “sarà possibile disporre dei contenuti Dazn con TIMVision senza dover sottoscrivere un abbonamento con Tim”.

“Oltre a conservare una piena libertà nell’applicare sconti e promozioni, Dazn si è impegnata a fornire servizi per la visione sul digitale terrestre delle partite in caso di problemi di connessione. Più in generale, l’assegnatario dei diritti per la visione di tutte le partite di Serie A” – sette in esclusiva a ogni turno – “ha garantito la fruizione del servizio a tutti gli utenti che hanno installato l’app Dazn, a prescindere dall’operatore di riferimento, attraverso apposite iniziative tecniche di interconnessione con gli operatori di rete ponendo in essere i necessari investimenti infrastrutturali”.

Dal provvedimento dell’Antitrust, si deduce tra l’altro che Dazn è libera di promuovere e vendere il calcio “attraverso terze parti autorizzate” come  “Amazon, Apple e Google”.

No al pacchetto

Nelle zone dove conserva una posizione dominante, dunque in gran parte del Paese, Tim si impegna a non vendere un pacchetto unico (un bundle), comprensivo sia della connessione alla Rete sia del calcio. In concreto:
– una persona sarà libera di acquistare le partite senza necessariamente comprare anche la connessione Tim;
– una persona che ha entrambe resterà libera di rinunciare a un servizio (la connessione) conservando l’altro (la visione della Serie A).

Nessun danno

“L’Antitrust ha quindi chiuso il procedimento cautelare, ritenendo che le iniziative e le modifiche all’accordo da parte di Tim e di Dazn siano idonee, allo stato, a impedire che durante il procedimento di accertamento si produca un danno grave e irreparabile per la concorrenza. Allo stesso tempo l’Autorità giudica le misure adeguate a garantire, in vista dell’inizio del campionato di Serie A, che i consumatori finali abbiano la libertà di scegliere fra le diverse alternative disponibili e si possano assicurare la migliore qualità del servizio”.

“A tal fine, l’Antitrust continuerà a monitorare l’effettiva implementazione delle misure prospettate”.

Le iniziali contestazioni

Nel suo provvedimento del 6 luglio 2021, l’Antitrust ha acceso un faro sulle criticità del contratto Dazn-Tin. In particolare ha osservato che Dazn non era libera:
– di applicare sconti e voucher promozionali ai propri utenti;
– 
di scegliere ulteriori modalità di trasmissione (in termini di metodologie, di dispositivi in cui l’app Dazn è disponibile al pubblico, di possibilità per gli utenti di usufruire dei servizi di pagamento tramite conto telefonico);
– di investire per interconnettersi
con gli altri operatori di telefonia fissa e mobile per l’adeguamento della propria rete di distribuzione dei contenuti.

Peraltro gli  gli operatori di telecomunicazioni non poteva “intraprendere iniziative commerciali” – cioè fare anche loro accordi con Dazn – a causa dell’ampia esclusiva che lega la pay-tv a Tim.

L’impatto sugli sportivi

Sempre il 6 luglio, l’Antitrust aveva intravisto un possibile “pregiudizio per i consumatori” e sportivi che non sarebbero stati “pienamente liberi di scegliere il proprio  fornitore di servizi di telecomunicazione”. Il calcio, dunque, e gli abbonamenti al web sarebbero stati acquistati “a condizioni economiche peggiorative”.

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