Conflitto di interessi, le mani della destra sulla legge del M5S: “Basta battaglie contro la casta”. Scontro sulla norma “anti-Renzi”

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Igor Iezzi ci ha lavorato ieri fino a tarda sera. Alla legge “spazza incompatibili” il deputato leghista dice di guardare senza alcuna forma di pregiudizio: “Demolire la legge Conte sul conflitto d’interessi? Non abbiamo battaglie ideologiche da fare, ma modifiche di buonsenso sì”. Ed elenca gli emendamenti: una decina, concordati da tutta la maggioranza, più alcuni di ciascun partito. Saranno presentati oggi pomeriggio in commissione Affari costituzionali della Camera.

Il metodo sarà soft, ma i cambiamenti sono pesanti e radicali. La legge del Movimento 5Stelle sul conflitto d’interessi, dove è prevista anche la norma anti-Renzi, entra nel vivo: dovrebbe avere il primo via libero entro fine marzo e sostituire la legge Frattini del 2004, che è stata finora insormontabile, malgrado il conflitto d’interessi di Silvio Berlusconi, tycoon per quattro volte a Palazzo Chigi. Berlusconi è scomparso nel giugno dello scorso anno. Forza Italia adesso con il relatore Paolo Emilio Russo indica i punti inaccettabili del progetto grillino, e invita tutti a tenersi fuori dalle “battaglie ideologiche anti casta e anti berlusconiane”. La destra cerca di non esasperare il clima, almeno per ora, così da non concedere ai pentastellati l’arma della lotta alla casta nella campagna elettorale per le europee. Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni non vogliono dare visibilità alle battaglie di 5Stelle e Pd. D’altra parte risultano circa 100 i parlamentari italiani con possibili conflitti d’interessi, dai cda agli appalti. Non deve essere più così: spiega il pentastellato Alfonso Colucci. Non solo per membri del governo e parlamentari ma anche per amministratori locali e regionali. Il catalogo è lungo.

La destra con i suoi emendamenti punta a modificare completamente il punto in cui si parla dell’obbligo “di alienazione o trasformazione dei beni” da parte della società fiduciaria a cui gli “incompatibili” devono conferire le loro attività e società. Iezzi chiosa: “Praticamente nessun imprenditore farà più politica”. I forzisti non apprezzano l’altro capitolo in cui le cariche di governo nazionali e locali non possono avere partecipazioni superiori al 2% delle attività di una impresa. Modifica: cassare il 2% e sostituirlo con il 50%. No poi alla coda delle incompatibilità per ancora un anno post incarico. Non piace invece al Pd, che presenterà 5 emendamenti, l’estensione dell’incompatibilità ad assessori e sindaci. Ma è sull’anti Renzi che si accendono le tensioni. La norma è scritta per impedire che Renzi, senatore e leader di Iv, o i suoi emuli, possano essere remunerati da Stati esteri, per la loro attività di conferenzieri e consulenti. Stop alle seduzioni del principe Bin Salman. Renzi ha detto che voterà a favore. I calendiani sono nella prima linea contro Renzi. E la Lega? Servirà questa regola a mettere sotto accusa Matteo Salvini e l’intesa non ancora disdetta con Russia Unita? Iezzi rilancia: “Per mostrare la falsità di queste accuse, io voglio presentare un emendamento che inasprisce la norma: no a soldi a chi governa e ai parlamentari anche da persone fisiche straniere”. Fa l’esempio anti Soros. Quindi modifiche della destra al conflitto d’interessi fino a rivoltare la legge, però evitando di fornire assist a Conte per le europee. Ma anche trovare punti di equilibrio nella maggioranza.

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