Covid, Galli: “Stop all’isolamento non ha basi scientifiche”

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“Non è finito nulla, forse solo nelle speranze di qualcuno ma non nelle certezze” e la scelta del Governo di mettere fine all’isolamento per i positivi al Covid “è solo un atto politico e non ha nessuna base scientifica”. Parla così Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, commentando le ultime decisioni in materia. “È abbastanza discutibile che si decida di scaricare sugli ospedali determinate responsabilità – aggiunge Galli – il potere di isolare i positivi sarà deciso dalle direzioni sanitarie. Certi provvedimenti fanno scalpore ma dal punto di vista delle realtà dei fatti la situazione è, e sarà, diversa. Non sappiamo cosa potrà accadere in autunno, se una anziana contrae la malattia in corsia e muore di chi sarà la responsabilità?”.

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Meno critico sulla fine dell’isolamento dei positivi invece Claudio Maria Mastroianni, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). “Nella situazione attuale – spiega Mastroianni – può essere una misura ragionevole ma deve essere controbilanciata con un’importante campagna di vaccinazione anti-Covid, a partire da settembre. Almeno una volta l’anno, in autunno tutti gli ‘over65’, le persone fragili e a rischio, come i pazienti immunodepressi, e gli operatori sanitari dai 50 anni in su dovranno fare il vaccino monovalente che coprirà la variante Omicron Xbb di Sars-Cov-2”.

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Vaccini per anziani e fragili

Anche per Galli le vaccinazioni tutelano la popolazione. “Siamo un Paese molto vaccinato e in cui probabilmente la metà della popolazione ha contratto l’infezione – ha precisato – . È evidente che la gravità dei quadri clinici, salvo cataclismi e la comparsa di varianti, non sarà elevatissima”. E per questo stesso motivo Galli ha deciso di vaccinarsi in autunno. “Ho fatto già 4 dosi e la malattia, ma ho una serie di comorbosità per cui farò la vaccinazione. E la consiglio agli anziani e ai fragili”.

Un’attenzione particolare ai pazienti più esposti è quella che auspica anche Mastroianni. “Ovviamente per i soggetti immunodepressi – spiega Mastroianni, che è professore ordinario di Malattie Infettive all’Università Sapienza di Roma – andrà valutata anche l’ipotesi di un richiamo semestrale, a seconda dei casi. Come Simit, in collaborazione con la Società italiana di igiene abbiamo prodotto un documento, già inviato al ministero della Salute, con tutte le indicazioni da seguire per la vaccinazione anti-Covid che a settembre dovrà ripartire, visto che il tasso di capacità vaccinale è scemato notevolmente in questi mesi”.

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Gli ospedali

Nelle strutture ospedaliere, dopo la caduta di questo ultimo divieto, “si deve tenere alta l’attenzione – avverte l’infettivologo – mai abbassare la guardia. La situazione va monitorata con molta attenzione perché la malattia è ancora tra noi”.

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