Covid Italia, il bollettino del 18 aprile 2022: i nuovi casi sono 18.380, 79 i morti

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Nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati

Vaccini: lieve crescita delle quarte dosi

Primi segnali di crescita per le quarte dosi, che in due giorni – giovedì e venerdì scorsi – hanno sfiorato le 15mila somministrazioni complessive. In totale sono 93.430 le quarte dosi fatte finora. Continuano invece a diminuire le somministrazioni delle prime dosi e del nuovo vaccino Novavax. I numeri emergono dall’analisi dei dati forniti sul sito del governo dedicato al report vaccini. In Italia sono state effettuate 136.381.484 di somministrazioni, che costituiscono il 96,1% delle 141.900.167 dosi consegnate. Inoltre, fra gli over 12, hanno ricevuto almeno una dose 49.367.612 persone, pari al 91,44%, mentre hanno completato il ciclo vaccinale in 48.575.446, pari all’89,98%. Quanto alla platea fra 5 e 11 anni, hanno ricevuto almeno una dose 1.380.762 bambini, pari al 37,77 % della popolazione 5-11, mentre hanno completato il ciclo vaccinale in 1.248.348, pari al 34,14%.

L’Europa bacchetta l’Italia per il tracciamento

L’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive dell’Unione europea, bacchetta l’Italia in un report del 15 marzo intitolato Analisi del tracciamento in Irlanda, Italia e Spagna  tra il settembre 2020 e l’aprile 2021.  “La raccolta dei dati varia da regione a regione e tra le unità sanitarie locali – si legge  nel documento -. Molte unità sanitarie locali raccolgono i dati in fogli di calcolo (per esempio Microsoft Excel) e in alcune altre aree i sistemi non sono digitalizzati. Altre regioni hanno sviluppato piattaforme digitali specifiche per raccogliere i dati sulla ricerca dei contatti. Il ministero della Salute e l’Istituto nazionale della Sanità hanno offerto Go.Data (una piattaforma progettata per epidemiologi, ndr) alle regioni per gestire la ricerca dei contatti e, mentre alcune unità sanitarie locali l’hanno utilizzata, altre non lo hanno fatto. L’uso di Go.Data è stato incoerente”.

Pregliasco: prorogare obbligo mascherine al chiuso 

“L’obbligo di mascherine al chiuso, secondo me andrebbe un pochino prorogato. Vediamo come vanno avanti i dati. Perché se si conferma questo Rt inferiore a 1 allora via via dovrebbe finire questa onda e, se termina, allora lasciamo andare anche questo”. Così il direttore sanitario dell’Ircss Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco, in merito allo stop dell’uso delle mascherine al chiuso che dovrebbe partire dal primo maggio ma per il quale si attende una decisione su una eventuale proroga. “In questa fase – dice Pregliasco – dobbiamo aprire in progressione e, purtroppo, credo che questi giorni di Pasqua potranno essere un elemento di rischio rispetto all’effetto che potremo vedere fra 15 giorni”. Diverso è il discorso della mascherina per soggetti fragili o persone che li assistono. Per queste categorie “bisogna assolutamente continuare a indossarla. Continuiamo a usarla ma con buon senso nell’ottica delle situazioni di rischio”, conclude Pregliasco.

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