Genova, la donna uccisa si era pagata il funerale : “Aveva capito che sarebbe finita male”

Pubblicità
Pubblicità

“Clara due settimane fa si era andata a pagare il funerale. Non voleva gravare sull’anziano padre e sul figlio. Forse aveva capito che sarebbe finita male”. Lo ha detto il commesso che in modo saltuario lavorava per Clara Ceccarelli, la negoziante uccisa ieri pomeriggio in pieno centro a Genova dal suo ex compagno Renato Scapusi, 59 anni.
L’uomo la perseguitava da quasi un anno, e cioè dalla fine della loro relazione. “Non risultano però denunce a suo carico o altri procedimenti” ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi. Il pubblico ministero, Giovanni Arena, ha disposto la perizia psichiatrica sull’assassino: l’incarico verrà conferito lunedì al medico Gabriele Rocca, mentre lunedì pomeriggio il medico legale Lucrezia Mazzarella eseguirà l’autopsia.

Genova, donna uccisa nel suo negozio con 30 coltellate, fermato l’ex compagno

Il presidio

Oggi pomerigigo davanti al negozio si sono ritrovati per un ricordo tantissimi genovesi. Ci sono rose e tulipani e le prime mimose, gli anemoni e le azalee e i messaggi di chi la conosceva e l’omaggio di chi non l’aveva mai neppure incrociata. Via Colombo, a Genova: la saracinesca del negozio di pantofole di Clara Ceccarelli,  è nascosta da uno striscione rosa con su scritto “Non è un raptus ad ucciderci. Basta crederci”.
In duecento, per la quasi totalità donne, hanno reso omaggio all’ennesima vittima di femminicidio, un presidio dolente costruito anche sui ricordi di chi Clara “amica vera, donna dolcissima che aveva sofferto tanto”  l’ha conosciuta davvero.
C’è chi spera “che chiudano quell’assassino in galera e buttino via la chiave”, chi ha paura che “tanto lo metteranno fuori dopo due mesi”, chi si sente rassegnata e passa e se ne va “tanto è sempre successo e sempre succederà” e chi auspica “un cambio di mentalità generazionale nel rapporto uomo-donna”.

Il presidio è stato organizzato dal centro antiviolenza Mascherona di Genova: “siamo sconvolte per quello che è successo a pochi passi da noi – ha detto Manuela Caccioni, responsabile del Centro Antiviolenza Mascherona –  ma non siamo stupite. Sono già 13 le donne uccise nel nostro Paese da inizio anno. L’uccisione di Clara è un’ulteriore triste conferma di un fenomeno purtroppo sempre attuale e diffuso e che ci obbliga ancora una volta a una riflessione e ad una assunzione collettiva di responsabilità.”

L’assassino

“Sono entrato nel negozio e abbiamo iniziato a discutere. Volevo tornare con lei, ma Clara non voleva. Così l’ho colpita”.Sono le prime parole dette  agli investigatori ieri notte da Renato Scapusi.
“Dopo ho vagato per la città fino al Galliera. Volevo uccidermi”. Scapusi, difeso d’ufficio dall’avvocato Stefano Bertone, è accusato di omicidio volontario aggravato. Il pubblico ministero Giovanni Arena, che coordina le indagini della mobile e delle volanti, sta valutando se contestare la premeditazione.
Scapusi è arrivato in negozio con un coltello che poi ha buttato quando è scappato. Agli inquirenti non ha però saputo dire dove lo ha gettato. L’uomo perseguitava la ex da mesi: le telefonava di continuo, si presentava in negozio.
Ma Clara non lo aveva mai denunciato, pur rimanendo ferma nella volontà di non volere riprendere la convivenza. Nei prossimi giorni verrà fissato l’interrogatorio di convalida davanti al gip. Non e escluso che il pm possa disporre una perizia psichiatrica su Scapusi.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *