Germania, sotto accusa il posizionamento di Scholz sulla Russia: gli storici scrivono al premier “è erratico e sbagliato”

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BERLINO – Un ennesimo terremoto ha scosso nei giorni scorsi i vertici del partito di Olaf Scholz. Uno dei più stimati storici tedeschi, ascoltassimo dai socialdemocratici, ha demolito la “Russlandpolitik” del cancelliere e del suo partito. E Heinrich August Winkler non si è limitato a firmare una lettera redatta da altri storici vicini alla Spd che ne distruggono le scelte: l’ha persino corretta per renderla ancora più appuntita.

Il documento esprime “crescente preoccupazione” per il posizionamento di Scholz sull’Ucraina, definito “arbitrario, erratico e non raramente sbagliato nei fatti”. Le mosse della Spd, secondo gli storici, “manca della necessaria chiarezza e non ambivalente solidarietà” che dovrebbe discendere dal concetto di “Zeitenwende”, dalla storica svolta militare annunciata poco dopo l’invasione dell’Ucraina dallo stesso Scholz.

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“Posizionamento “arbitrario”

Ma la lettera va oltre e distrugge anche la scelta della Spd di coordinarsi pochissimo con l’alleato più importante: la Francia. Una spaccatura nel cuore dell’Europa che per Vladimir Putin può significare solo “un incoraggiamento”, commenta il documento. Particolarmente sbagliato, secondo gli storici, aver proposto attraverso il capogruppo Muetzenich un “congelamento” del conflitto in Ucraina – un’affermazione che aveva già sollevato una bufera, nelle scorse settimane.

Un passaggio ulteriore esprime rammarico per la mancata autocritica dei ‘compagni’ sui rapporti con la Russia degli ultimi decenni. La lettera critica le scarse indagini interne sui rapporti tra esponenti della Spd e Mosca e la mancata messa in discussione delle scelte in campo energetico. E’ ora che la Spd si faccia un esame di coscienza sulla decennale traduzione della Ostpolitik, ormai “romanticizzata” e affrontata in modo “acritico”, conclude il testo.

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Nel frattempo l’ex cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder continua a far parlare di sé. Colluso da due decenni con il Cremlino, si è offerto in un’intervista alla Dpa come mediatore sull’Ucraina rivolgendosi direttamente a Putin: “Abbiamo lavorato per anni in modo ragionevole. Forse ciò può aiutarci a trovare una soluzione negoziale, non ne vedo altre”. Il Cremlino ha accolto con soddisfazione le aperture dell’ex cancelliere cui elargisce dal 2015 lauti stipendi – Schroeder è consigliere del grimaldello geopolitico di Putin, Gazprom – ma oggi da Berlino si è fatto sentire un suo autorevole compagno di partito, il ministro della Salute Karl Lauterbach. Su X ne ha chiesto, tout court, l’espulsione dal partito: “Come ‘amico’ di Putin dovrebbe semplicemente uscire”.

Nel 2022 alcuni esponenti della Spd avevano già cercato invano di chiedere l’espulsione dell’ex cancelliere. E lui non ci pensa neanche ad andarsene di sua sponte: “perché dovrei rendere il mio rapporto con il più antico partito della Germania dipendente da persone che non riesco neanche a prendere sul serio?”. Un altra randellata ai vertici della Spd.

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