I falsi nudi di Taylor Swift scuotono la Casa Bianca: “Tutelare le star dalla IA”

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Anche la Casa Bianca si schiera con Taylor Swift, la cantante “spogliata” dall’intelligenza artificiale. «Quello che è accaduto è allarmante» ha detto la portavoce del presidente Biden, Karine Jean-Pierre, in merito alle false foto hard della popstar che nei giorni scorsi hanno invaso le app di messaggistica istantanea di Telegram e X, il social network di Elon Musk un tempo noto come Twitter. Le immagini oscene e offensive di Taylor Swift, che giusto lo scorso dicembre è stata nominata “Persona dell’anno” dal settimanale Time, sono state visualizzate più di 27 milioni di volte su X prima che il social prendesse provvedimenti.

Così è toccato ai fan, inizialmente, proteggere la cantante. C’è chi ha spiegato come segnalare le immagini inappropriate. E chi, per limitare la visibilità delle false foto hard nel motore di ricerca del social, ha iniziato a postare immagini “sicure” della cantante per disperdere quelle porno. Tra gli scatti diventati virali – e sono i meno offensivi – Taylor Swift viene ritratta nuda all’interno di uno stadio e circondata da decine di tifosi. Tutti uomini. La cantante ha la pelle dipinta di giallo e di rosso. Sono i colori dei Kansas City Chiefs, il team di football americano per cui gioca Travis Kelce, l’attuale fidanzato della popstar.

Taylor Swift segue saltuariamente le partite di Kelce allo stadio e in passato è stata fotografata, proprio sugli spalti, con la divisa dei “Chiefs”. L’autore degli scatti hard, insomma, ha puntato su un elemento “credibile”. E poi ha creato una scena totalmente falsa avvalendosi dell’intelligenza artificiale generativa, capace di scrivere e produrre immagini come farebbe un essere umano. Da tempo gli scatti delle celebrità vengono manipolati per ottenere immagini di nudo. Ma in passato questa operazione richiedeva un lavoro certosino e programmi di foto ritocco professionali. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa, invece, chiunque può produrre una foto realistica in meno di un minuto. Non bisogna essere grafici, programmatori o informatici. Per questo le immagini fake si sono moltiplicate.

A farne le spese sono le donne dello spettacolo. Ma anche i loro colleghi, sempre più spesso, vengono svestiti con l’Ia. Con risultati più o meno credibili. Tutto dipende dalla potenza dello strumento utilizzato e dalla quantità di dati – in questo caso gli scatti reali – che ha “studiato” l’intelligenza artificiale.

Alcune delle foto false di Taylor Swift sono state generate, probabilmente, usando Microsoft Designer AI, un programma a cui è sufficiente affidare la propria idea – sotto forma di testo – per ottenere qualsiasi immagine. O quasi. I grandi colossi tech hanno previsto, infatti, appositi filtri per impedire all’Ia di produrre contenuti volgari, razzisti o diffamatori. È vietato, tra le altre cose, chiedere all’intelligenza artificiale di generare scatti realistici di personaggi pubblici. Ma gli utenti trovano sempre nuovi modi per aggirare la censura.

Intervistato da Nbc News, Satya Nadella – amministratore delegato di Microsoft – ha detto che l’azienda di Redmond deve «muoversi velocemente» per contrastare le immagini esplicite e non consensuali create con l’Ia. Nelle stesse ore la Casa Bianca invitava il Congresso a «intraprendere un’azione legislativa» per evitare che simili incidenti si ripetano. E per richiamare ancora una volta l’attenzione sui rischi legati all’intelligenza artificiale.

Proprio Biden, lo scorso ottobre, ha firmato un ordine esecutivo per regolamentare lo sviluppo dell’Ia negli Stati Uniti, chiedendo – tra le altre cose – che i contenuti generati da una macchina vengano marchiati e identificati chiaramente. Il provvedimento intende proteggere i cittadini da frodi e inganni. L’Europa su questo fronte si è già mossa con l’Ai Act, l’insieme di norme che regolamenta lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale all’interno dei Paesi membri. Anche l’Italia non resta a guardare. La vicepresidente della Camera, Anna Ascani, spinge per portare al voto una proposta di legge «sulla trasparenza dei contenuti generati da intelligenza artificiale».

L’Ia corre veloce e non è solo l’Apocalisse a preoccupare i governi. Ora è urgente contrastare i falsi digitali. Non è la prima volta che Taylor Swift viene clonata dall’intelligenza artificiale. Il volto e la voce della cantante sono stati usati, senza autorizzazione, per la pubblicità di una popolare pentola. Prima di lei Tom Hanks aveva denunciato uno spot per l’igiene dentale che utilizzava la sua immagine – creata con l’Ia – senza permesso. Il problema non riguarda solo le celebrità. Lo scorso novembre alcuni studenti di una scuola pubblica del New Jersey – la Westfield High School – sono stati accusati di aver generato con l’Ia false foto di nudo dei loro compagni di classe.

Dietro le foto porno fake dei personaggi famosi, inoltre, si cela un florido business. Cercando gli scatti fake di Taylor Swift su Google, per esempio, si finisce su siti che usano le foto realistiche della cantante come esca per promuovere i loro “generatori di nudi”. Anche questi basati su intelligenza artificiale. Sono strumenti che promettono di “spogliare” chiunque seguendo passaggi molto semplici. E che, ovviamente, richiedono la registrazione e un pagamento in denaro. In rete se ne trovano a decine. Ma oltre a essere illegali, sono anche di dubbia efficacia.

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