Incidente Casal Palocco, Matteo Di Pietro rischia di pagare due milioni di danni

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Un incidente da quasi due milioni di euro. Dal risarcimento alla famiglia di Manuel Proietti, fino alla Lamborghini distrutta. Senza dimenticare il crollo dell’azienda degli youtuber e le richieste di risarcimento per i danni di immagine che potrebbero arrivare dagli sponsor. Colossi come Sony e Cinecittà World che avevano associato il proprio marchio a quello dei The Borderline: “Avete visto quei pazzi cosa hanno fatto alla nostra povera Montagna Russa? Ciaffa ti chiediamo i danni”.
 

“Di Pietro potrebbe fuggire all’estero e contattare gli amici con pc e tablet”: gli arresti domiciliari senza connessione dello youtuber

Il post del noto parco giochi sulla Pontina è del maggio del 2022, quando gli affari per i The Borderline andavano a gonfie vele. Lo stesso anno, infatti, per la società di Matteo Di Pietro, accusato di omicidio stradale, si era chiuso con ricavi per quasi 200mila euro. Una cifra che nel 2023 sarebbe forse raddoppiata senza l’incidente del 14 giugno a Casal Palocco, in cui ha perso la vita Manuel Proietti.

Di Pietro, finito sabato ai domiciliari per il timore che potesse fuggire all’estero o inquinare le prove dell’inchiesta, ha continuato a guadagnare dalle monetizzazioni su YouTube anche dopo l’incidente, fino a quando la piattaforma americana non ha deciso di eliminare la pubblicità dal loro canale. Ma presto, probabilmente, potrebbe ritrovarsi a restituire tutto con gli interessi, qualora fossero accertate le sue responsabilità.

Il 20enne, infatti, si trovava alla guida sotto effetto di cannabinoidi e forse, questo è il sospetto della procura che ha chiesto e ottenuto il suo arresto, viaggiava a una velocità ben oltre 30 chilometri orari, il limite vigente su quel tratto di via Macchia Saponara. Per questo qualora fossero confermate le accuse, anche la stessa assicurazione dell’automobile potrebbe rivalersi nei suoi confronti. Il suv Lamborghini, immatricolato nel 2020, era stato preso a noleggio dalla società Skylimit, per realizzare una sfida social da postare sul canale YouTube: 50 ore in una Lamborghini. La cifra pattuita era di circa 2000 euro al giorno. «Il pagamento, compresa la cauzione è stato effettuato con metodi tracciati», ha scritto ieri in un post su Instagram l’amministratore Gabriele Morabito. Che ha poi fatto trapelare un certo fastidio per la vicenda: «La verità è che non ho mai visitato il luogo dell’incidente né ancora di più lamentato del danno ignorando le vittime».

La Lamborghini Urus, però, non è intestata alla società di Morabito, bensì a un’altra azienda, la San Matteo di Pavia, che sul proprio sito internet la propone ancora in vendita a 295mila euro. In caso di colpevolezza di Di Pietro, ci sarà poi da chiarire l’eventuale risarcimento per i familiari della vittima, che aveva solo 5 anni, un dettaglio che incide molto sulla cifra che potrebbe essere richiesta anche in sede civile. Ancora è presto per fare calcoli, ma in questo caso si potrebbe agilmente superare il milione di euro. A questa cifra vanno sommati poi i possibili risarcimenti per coloro che hanno subito lesioni. Tra loro c’è anche Elena, la mamma di Manuel, la cui Smart è rimasta distrutta nell’incidente.

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