Mottarone: 93 persone risarcite per oltre 25 milioni. Al piccolo Eitan 3 milioni

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Oltre 25 milioni di euro è l’ammontare complessivo dei risarcimenti per i parenti delle vittime della strage alla funivia del Mottarone del 23 maggio 2021. Gli accordi sono stati chiusi con Leitner e Reale Mutua: fu proprio l’azienda altoatesina a dichiarare, il 17 gennaio, in occasione dell’udienza preliminare per la strage in cui sono morte 14 persone, di aver risarcito 78 persone.

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Nel frattempo, il totale è salito a 93: tra loro anche il piccolo Eitan Biran, che quel giorno ha perso i genitori, e che è l’unico sopravvissuto. “Abbiamo ritirato la richiesta di costituzione di parte civile come annunciato” dice l’avvocato di Eitan, Fabrizio Ventimiglia. La cifra del risarcimento al bimbo di 8 anni, secondo quanto trapelato, va oltre i 3 milioni di euro, solo per quanto riguarda Leitner. Reale Mutua (assicurazione di Ferrovie del Mottarone) aveva offerto il massimale ai parenti già mesi fa. Le notizie sono arrivate mentre a Verbania era in corso la prosecuzione dell’udienza preliminare davanti alla gup. L’udienza era alla Casa della Resistenza di Fondotoce per motivi logistici, proprio perché inizialmente le richieste di costituzione di parte civile erano tantissime.

Ora quelle su cui si pronuncerà la gup il 12 marzo sono 10. Eitan esce di scena e cala così per lui l’attenzione mediatica, come era stato chiesto più volte dai suoi legali: il piccolo vive ora con la zia paterna Aya Biran ma è stato, e in parte è ancora, al centro di una contesa familiare. Il nonno materno, Shmuel Peleg, che era presente all’udienza a Verbania, lo aveva portato in Israele subito dopo la strage, un ‘rapimento’ secondo gli zii.

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Le cifre sui risarcimenti erano state chieste con forza anche dai legali di Gabriele Tadini, uno degli imputati nel processo (che vede 6 persone imputate e due società, Leitner e Ferrovie del Mottarone). Marcello Perillo ha detto a LaPresse: “Vogliamo e dobbiamo conoscere le entità dei risarcimenti per poter valutare la legittimazione a costituirsi parte civile, per chi è già stato integralmente risarcito”.

E anche uno dei legali del team Leitner (oltre alla società sono indagati tre dirigenti), Federico Cecconi, ha detto che sono state sollevate “alcune riflessioni di natura processuale riguardo alla ammissibilità secondo noi molto discutibile riguardo a talune altre costituzioni di parte civile” e che il risarcimento è avvenuto per “danni che noi riteniamo non aver in alcun modo posto in essere noi ma che ritenevamo corretto nella posizione in cui ci troviamo fare oggetto di anticipata definizione, poi noi ci rivarremo nei confronti di quelli che riteniamo essere i responsabili”.

Intanto non si è esaurita la disputa sulla proprietà della funivia, per capire se sia del Comune di Stresa o della Regione Piemonte: “Noi abbiamo fatto una legge, il Comune non la avrebbe attuata. Loro dicono che non è arrivata comunicazione… Ma comunque lavoriamo tutti nella stessa direzione. Andremo da un terzo per stabilire di chi sia la proprietà, abbiamo già dato mandato ai legali” ha detto l’assessore regionale piemontese Matteo Marnati. “Dobbiamo assolutamente risolverla ma non è che questo blocchi le procedure di avanzamento dei lavori, noi abbiamo già stanziato 500mila euro” aggiunge Marnati.

L’idea è affidare poi la funivia alla società Monterosa 2000, che già gestisce nella Regione Piemonte alcuni impianti sciistici, ma prima occorre stabilire la proprietà effettiva dell’impianto.

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