Mps, profondo rosso. Perdite da 1,7 miliardi. “Tesoro pronto ad aumento”

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ROMA – Mps ha chiuso il 2020 in profondo rosso con una perdita di 1,689 miliardi di euro, in crescita rispetto al miliardo e 33 milioni nel 2019. Sui conti della banca, si legge in una nota, hanno pesato “componenti non operative negative” per 1.305 milioni.

Includono, tra l’altro, 984 milioni di accantonamenti a fondi rischi e oneri; e 154 milioni di oneri di ristrutturazione legati a Hydra e all’esodo del personale avvenuto nel quarto trimestre del 2020. Le rettifiche su crediti sono ammontate a 748 milioni, di cui 348 milioni derivanti dagli effetti del Covid-19.

La mossa di Mps per evitare il crac. Bond da 500 milioni

Le perdite registrate da Mps hanno indebolito la posizione patrimoniale della banca. Il Common Equity Tier 1 Ratio, principale indicatore di solidità patrimoniale, è sceso dal 14,7% di fine 2019 al 12,1% mentre il Total Capital Ratio si è ridotto dal 16,7% al 15,7%.

Nel caso in cui Mps non dovesse riuscire a trovare un partner con cui aggregarsi lo Stato italiano ha garantito “pieno sostegno” alla sottoscrizione pro-quota dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi che la banca deve realizzare.

E qualora gli azionisti di minoranza di Mps non dovessero sottoscrivere l’eventuale aumento di capitale da 2,5 miliardi, la quota sarà coperta dalle banche d’affari. Resta esclusa, in ogni caso, l’emissione di bond subordinati Tier 1 e Tier2. L’aumento di capitale da 2,5 miliardi prevede un 100% di equity (sarà dunque rafforzato il capitale proprio della società).

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Il paracadute pubblico regala maggiori certezze al Monte Paschi, che soffre del giudizio sospeso sulla sua situazione da parte della Commissione europea e della Banca Centrale, il cui stress test è tuttora in corso e i risultati non si conoscono.

Guido Bastianini, ad di Monte dei Paschi di Siena, prova a sdrammatizzare il quadro: “Tutti gli indicatori” di capitale “sono al di sopra dei minimi regolamentari” della Bce e “superiori a quanto ci saremmo aspettati alcune settimane fa”.

Anche la posizione di liquidità “è ulteriormente migliorata grazie anche all’aumento di 11 miliardi di euro della raccolta diretta commerciale nel corso del 2020: questo dimostra la fiducia dei clienti in Monte dei Paschi”.

“Il risparmio gestito e i flussi commerciali mostrano un buon andamento mantenendosi ai livelli dello scorso anno o addirittura migliorando notevolmente rispetto al 2019 nonostante le due ondate pandemiche del 2020. Crediamo che l’andamento della nostra raccolta diretta e indiretta insieme alle nostre misure di sostegno all’economia siano una chiara indicazione della forza della nostra rete commerciale”. 

Nel 2020 i flussi lordi del risparmio gestito sono ammontati a 11,3 miliardi, in linea con il 2019, mentre i conti correnti e i depositi vincolati sono aumenti di 11 miliardi, a 76,8 miliardi.

Considerato che attualmente il rapporto tra depositi e prestiti è “sotto l’80%”, c’è “un forte potenziale di trasformazione dei depositi dei clienti soprattutto in risparmio gestito ma anche in una attenta e prudente attività di affidi”.

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