Repubblica delle Idee: la ripartenza per i giovani deve passare dalla scuola

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Si parla di futuro, di diritto al futuro. E, dunque, non è un caso che il debutto di Repubblica delle Idee a Bologna sia sulla scuola. Il festival, dopo l’inaugurazione con il direttore Maurizio Molinari, apre sui giovani. Saranno le loro domande raccolte da Repubblica@scuola a incalzare il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: oltre 300 studenti da tutta Italia hanno inviato i loro quesiti e osservazioni, sul palco del teatro Comunale (ore 11.30) sarà restituita una loro selezione. “Salve signor ministro e complimenti per il suo incarico granoso”, scrive uno studente del liceo sociale di Savona.



E in effetti, la ripartenza della scuola a settembre è la “grana” del momento. C’è la Dad, certo, nelle domande dei ragazzi. La richiesta è netta: “Vogliamo tornare in presenza”. Jacopo Guerra, 16 anni, studente al classico Torricelli-Ballardini di Faenza, ha adattato la sua bici a banco e per settimane ha fatto lezione in piazza per far capire che non si fa scuola da soli in una stanza davanti a un computer: “È la cosa più sbagliata per noi, vorrei che il ministro lo capisse”. La domanda “Torneremo mai alla normalità?” è ricorrente. Rivogliono la loro scuola, i ragazzi. Ma la vogliono anche cambiata, la pandemia ha fatto capire loro che nulla potrà tornare come prima.

Già, ma come potrà tornare? E allora: “Come pensa di ridurre il digital divide?”, “Crede sia l’occasione per una riforma con nuovi modelli di insegnamento?”. C’è chi ha le idee chiare e suggerisce: una biblioteca per ogni scuola, connessioni veloci, laboratori aggiornati, palestre con più attrezzature, “ci riusciamo ministro?”. Da Latina uno studente incalza: “In molte zone d’Italia vi sono scuole all’avanguardia, in altre a malapena si ha una lavagna per classe”. Problemi e temi. Serena, del liceo Severi di Salerno, ritiene fondamentale l’educazione sessuale e politica: “La prima è ancora un tabù e insegnare l’altra sarebbe un’arma contro il nostro analfabetismo politico”.

Il festival proseguirà oggi in teatro passando dalla scuola all’università: si parla dei 50 anni del Dams, il corso di laurea dei creativi nato a Bologna e di cui Umberto Eco fu tra i primi professori (ore 17), con Igort, Giacomo Manzoli, Anna Ottani Cavina e Michele Smargiassi. Alla sera, dalle 19, RepIdee si trasferirà in piazza Maggiore con il direttore Maurizio Molinari che intervista Paolo Gentiloni, la lettera aperta di Alessandro Bergonzoni a Patrick Zaki, lo studente egiziano iscritto all’università di Bologna in carcere da oltre un anno. E proprio ieri alla Camera, dopo il Senato, è passata la mozione per la cittadinanza italiana a Zaki.

Diritto al futuro, diritti umani. Chiudono la conversazione tra Chiara Valerio e Michela Murgia sulla “politica della lavastoviglie” e Natalia Aspesi che presenta alle 21.45 “Barry Lyndon” di Stanley Kubrick. Per le misure anti-Covid è necessario prenotare gli appuntamenti, si può fare qui.

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