Retromarcia del governo: Btp tornano nell’Isee per chi chiede l’Assegno di inclusione, il nuovo Reddito

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ROMA – Troppe domande respinte dell’Assegno di inclusione, il nuovo Reddito di cittadinanza. Quasi 200 mila, lamenta l’Alleanza contro la povertà. E il governo corre a un primo riparo, come anticipato da Repubblica: esclude l’Adi e anche l’Sfl (il Supporto per la formazione e lavoro da 350 euro agli “occupabili) dalla norma della manovra che non fa pesare i Btp, i buoni fruttiferi e i titoli postali dall’Isee. Una mezza marcia indietro.

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Retromarcia nel decreto Pnrr

La norma si trova nel quarto decreto Pnrr che potrebbe essere approvato oggi in Consiglio dei ministri. Nel Capo VII, dedicato alle norme sul lavoro compreso il “pacchetto sicurezza”, spunta anche una curiosa disposizione. Così giustificata: “Al fine di consentire il raggiungimento delle categorie più vulnerabili del Programma nazionale per la garanzia di occupabilità”.

Tutelare i veri poveri

Ovvero per far sì che il programma Gol del Pnrr arrivi davvero a chi ne ha bisogno, la norma sull’Isee alleggerito dai titoli di Stato non si applica ai “beneficiari di Adi e Sfl”. In realtà Gol c’entra poco o nulla con la retromarcia del governo. Decisa più che altro per evitare che chi ha un patrimonio consistente – fino a 50 mila euro di titoli di Stato, buoni fruttiferi o libretti postali – possa anche incassare sussidi destinati ai soggetti più fragili, poveri assoluti.

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Norma per aumentare l’assegno unico

La norma era stata decisa nella seconda manovra di bilancio del governo Meloni, approvata a fine dicembre. Un provvedimento costoso: 44 milioni l’anno. Nella relazione tecnica si legge che avrebbe favorito soprattutto le famiglie con redditi medio-alti che chiedono l’assegno unico per i figli, allegerendo il loro Isee e aumentando così l’importo dell’assegno.

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