Sicurezza a Milano, al via in Prefettura il vertice con il ministro dell’Interno Piantedosi: “Quest’anno 430 nuovi agenti”

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E’ cominciato in prefettura a Milano il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che vede la presenza del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Oltre al prefetto Renato Saccone, sono presenti il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, ii procuratore della Repubblica, Marcello Viola, l’aggiunto Letizia Mannella, che è a capo del Dipartimento che persegue i reati di natura sessuale, e i vertici delle Forze dell’ordine milanesi.

“Tra polizia di stato, carabinieri e Guardia di finanza” – ha annunciato Piantedosi – sono stati immessi in ruolo “430 nuovi agenti” che “vanno a compensare anche le uscite”, portando così “250 nuovi agenti” sul territorio di milano che, per ruolo ed età saranno “per lo più negli scenari operativi”.

Poi ha commentato l’arresto del presunto responsabile di una violenza sessuale avvenuta nella notte tra il 28 e il 29 aprile. “È un segnale particolare – ha dichiarato – molto importante per Milano l’arresto del presunto autore della violenza sessuale dello scorso aprile nei pressi della Stazione”. Piantedosi ha sottolineato “l’impegno straordinario di magistratura e forze di polizia per garantire la sicurezza nella città metropolitana”. Con riferimento ai reati tipici registrati in aree come la Stazione Centrale (furti, rapine, lesioni personale e violenze sessuali), “a Milano – ha detto – abbiamo una percentuale del quasi 100% di assicurazione alla giustizia degli autori di reato”.

Piantedosi: “Al prossimo vertice anche Ferrovie”

“Alla prossima riunione del Comitato qui a Milano – ha annunciato Piantedosi – intendo portare anche Ferrovie dello Stato”. “Ferrovie dello Stato sta predisponendo un progetto complessivo di security aziendale, se ne sta occupando anche il ministro Salvini – ha affermato – oltre alla sicurezza, si sta pensando anche a una sistemazione delle stazioni, interne ed esterne, per colmare quei  ‘coni d’ombra’ che possano creare i presupposti per diverse tipologie di reato”.

Sala: “Da Piantedosi impegno a pareggiare nostri 500 ghisa”

“A fronte del nostro più 500” di agenti di polizia locale, ha commentato il sindaco di Milano Giuseppe Sala, “c’è la promessa di pareggiare sostanzialmente” l’incremento delle forze di polizie. “Ho avuto la soddisfazione – ha aggiunto – di sentire la mia richiesta considerata e credo che il ministro e tutti quelli che lavorano con lui faranno il possibile per avere un occhio di considerazione per milano”.

Piantedosi: “Calo reati in zona Stazione Centrale: meno 39%”

“Noi abbiamo fatto una verifica delle iniziative di questo primo quadrimestre dell’anno che le forze polizia hanno fato in zona Stazione Centrale” prendendo “come anno statistico il 2019”, ossia pre-Covid, e “nel quadrante della stazione i reati tipici che avvengono in zone come questa, ossia furti, rapine, violenze sessuali, sono calati nell’anno in corso del 39%. Se dessimo importanza al dato statistico e non la diamo, dovremmo dire che c’è una proficua valenza dei servizi che stiamo facendo”.  Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, al termine del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a Milano.

Piantedosi: “Non basta dare accoglienza a migranti per prevenire reati”

“Credo che vada anche sfatato il discorso che basta dare accoglienza per prevenire i reati”, ha sottolineato Piantedosi. “Non c’è dubbio – ha detto – che l’emarginazione è un fattore di insicurezza. Riconducibile agli stranieri sì, lo dicono i dati”, perché “è evidente che la popolazione straniera più facilmente finisce nei gorghi dell’emarginazione”.

Piantedosi ha poi ricordato che il 32enne somalo fermato per la violenza sessuale avvenuta nella notte tra il 28 e il 29 aprile in piazza Carbonari a Milano aveva il permesso di soggiorno e sottolineato anche il problema, che riguarda i minori non accompagnati, “di volontà di uscita dalla rete di accoglienza”, quindi “il fenomeno è molto complesso. Sicuramente le condizioni di marginalità sociale alimentano il problema sicurezza. Siamo tutti tentati dal dire ‘ti do un permesso di soggiorno e ho risolto il problema sicurezza’, ma non è così”, ha spiegato il ministro.

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