Tav, la Lega a Lamorgese: “Non bastano i rinforzi, servono provvedimenti per fermare la guerra in Valsusa”

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Il giorno dopo un pomeriggio di battaglia in Valsusa, con cinque feriti – tre tra le forze dell’ordine – mezzi dell’esercito danneggiati e l’autostrada per il Frejus chiusa per ore si riaccende la polemica attorno alla Tav.

L’accusa della Maccanti

A prendere posizione per prima è la Lega che, attraverso la deputata Elena Maccanti, capogruppo in commissione Trasporti alla Camera, chiede l’intervento del ministro dell’Interno Lamorgese:  “La protesta ‘no Tav’ e’ diventata un pericolosissimo alibi per attacchi violenti e senza precedenti contro le nostre forze dell’ordine da parte di delinquenti, che devono essere identificati e arrestati”.

Tensione in Val di Susa tra manifestanti e forze dell’ordine: cinque feriti, chiusa l’autostrada

E aggiunge: “Non puo’ esserci alcuna giustificazione ne’ ambiguità.  Solidarietà agli agenti feriti ieri, cui auguriamo una pronta guarigione. Al Ministro dell’interno diciamo che non basta inviare nuovi rinforzi a Torino, come ha annunciato nei giorni scorsi durante il question time, se poi gli agenti sono lasciati soli e senza strumenti a combattere quella che è diventata una vera e propria guerra. Servono provvedimenti immediati e incisivi”. Le fa eco la senatrice Marzia Casolati, sempre della Lega: “Nessun spazio alla propaganda criminale”.

Uno dei mezzi danneggiati (ansa)

E vanno all’attacco anche i sindacati di polizia. Da Consap a Sap che sottolinea come “Nell’aggressione di ieri solo per miracolo non c’è scappato il morto”. Dice Valter Mazzetti, segretario generale Fsp: “Ieri in Val di Susa l’ennesimo gravissimo attacco non contro il cantiere, ma contro le Forze dell’ordine. Nelle zone dei cantieri della Tav si ripetono atti che altro non sono se non attacchi di stampo terroristico. E il Paese non può mediare in alcun modo con i terroristi”.

La ministra Lamorgese

“Esprimo la mia vicinanza e solidarietà ai due agenti rimasti feriti negli scontri di ieri sera nei pressi del cantiere di Chiomonte”, ha dichiarato la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ringraziando tutte le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine e dell’Esercito impegnati quotidianamente per tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico in Val di Susa. E ha aggiunto: “Sono assolutamente inaccettabili episodi di gravissima violenza che mettono in pericolo l’incolumità degli operatori di polizia e che nulla hanno a che vedere con il diritto di manifestare liberamente”.

La risposta no Tav

Via internet arriva la risposta dei No Tav: “Non basteranno diecimila agenti per fermarci”. Un riferimento alle affermazioni del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che alla Camera ha annunciato di avere assegnato a luglio quasi 10mila unità di rinforzo per seguire le proteste in Val Susa “con la massima attenzione”. I No Tav rivendicano anche di essere riusciti a “entrare all’interno del cantiere e a mettere fuori uso un Lince dell’esercito”.

Cirio e i candidati sindaci

Molte le reazioni anche della politica locale. Alberto Cirio, presidente della Regione, liquida gli episodi di ieri come “delinquenza. Chi rispetta la propria terra non la mette a ferro e fuoco. Chi rispetta la democrazia non calpesta il diritto di esprimere le proprie idee, di manifestare, trasformandolo in guerriglia. Chi rispetta il proprio Paese non ne prende a sassate chi gli dedica la vita ogni giorno con indosso una divisa. E se qualcuno pensa di chiamare questa ‘libertà’ si sbaglia di grosso”. Prendono posizione anche i due candidati sindaci. Paolo Damilano, candidato del centrodestra: “Rispetto chi ha idee diverse, ma basta violenze in valle. Sono vicino alle forze dell’ordine”. E Stefano Lo Russo, che corre per il centrosinistra: “Il diritto di manifestare il proprio dissenso non può sfociare in violenza”.

La proposta Cisl

“Una grande manifestazione in Val Susa per difendere la Tav e sostenere le forze dell’ordine e i lavoratori impegnati nella realizzazione dell’opera”. A proporla, in una nota, è Ottavio De Luca, reggente della Filca-Cisl Piemonte. “Il grave e violentissimo attacco andato in scena ieri – sostiene De Luca – dimostra che sono ancora attivi gruppi di teppisti, il cui unico scopo è usare il pretesto della Tav per creare tensioni e incidenti. Si tratta di una violenza inaccettabile e pericolosa: ieri il bilancio è stato di due poliziotti feriti, ma in questi anni di vera guerriglia sono stati tantissimi i feriti tra le forze dell’ordine e gli stessi operai, senza contare le minacce di morte rivolte ai sindacalisti”.

Di qui la proposta della manifestazione, che dovrebbe coinvolgere le altre sigle sindacali e anche l’associazione dei costruttori edili: “Lo Stato non può tollerare questi atti: è per questo motivo che ci rivolgiamo all’Ance e alle altre due sigle sindacali del settore, FenealUil, e Fillea-Cgil, per organizzare una manifestazione in Val Susa, utile a ribadire il nostro sì convinto alla realizzazione di questa opera di fondamentale importanza per lo sviluppo dell’intero Paese, e per assicurare la nostra vicinanza sia alle forze dell’ordine impegnate a difenderla che ai lavoratori che con fatica e impegno la stanno realizzando”, conclude De Luca.

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