Taxi a Roma, corse brevi più care e a bordo pagano anche i cani: le richieste degli autisti in 14 pagine

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Niente fasce orarie, quota fissa di partenza più che raddoppiata, otto euro anziché tre, corse brevi più care e a bordo pagano anche i cani.

L’Unione radiotaxi d’Italia ha pronto un dossier di quattordici pagine con dentro le sue proposte sul servizio pubblico non di linea da portare al tavolo della commissione creata ad agosto dal Campidoglio con il compito di rivedere le tariffe delle auto bianche a Roma su forte insistenza dei tassisti.

Tuttavia gli autisti, gli stessi che spesso decidono quale corsa accettare e quale no, gli stessi che non si posizionano alla stazione Termini ma preferiscono l’aeroporto di Fiumicino, sparano alto con le loro richieste facendo leva sull’aumento dei costi e sul fatto che il regolamento risale al 2012 anche se, in realtà, c’è stato un aggiornamento nel 2021.

Il lavoro dei tre dirigenti chiamati a incontrare le associazioni di categoria si prospetta tutt’altro che facile considerati i presupposti e il pugno duro dei tassisti pronti a tutto per un maggiore guadagno.

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Attualmente vi è una quota fissa di partenza: 3 euro nei giorni feriali, 5 euro nei festivi e infine 7 euro in notturna dalle 22 alle 6. A questa tariffa si aggiungono 1,14 euro a chilometro fino a quando il tassametro arriva a 11 euro, poi il costo passa a 1,35 euro fino ai 13 euro e sale ancora a 1,66 euro nelle corse più lunghe fino a fine percorso.

Nella proposta della più grande associazione di categoria dei tassisti la quota di partenza schizza a otto euro, sempre e comunque.

Nel dettaglio, se il cliente prende un taxi per strada o in una stazione delle auto bianche o se invece lo prenota «la quota di corsa minima» non cambia.

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Nei giorni feriali il primo scatto del tassametro arriva dopo 4,38 chilometri, nei festivi dopo 2,63 km e nelle ore notturne dopo meno di un km, ovvero dopo 880 metri. Per quanto riguarda gli importi tariffari, rispetto alle tre tariffe in vigore oggi, nella proposta si registrano aumenti non da poco.

Fino ai 10 euro il costo sarebbe di 1,20 euro a chilometro al posto di 1,14. Fino ai 25 euro ogni chilometro percorso costerebbe 1,45 euro e oltre i 25 euro la tariffa, proposta dai tassisti, salirebbe a 1,70 euro per chilometro.

E poi ancora l’Unione Radio taxi propone l’istituzione di una corsa minima dagli aeroporti pari a 15 euro, ogni bagaglio oltre il primo costerebbe un euro indipendentemente dalle dimensioni, mentre una valigia di dimensioni extra costerebbe tre euro posarla nel portabagagli di un auto bianca.

Dal quarto passeggero, i tassisti propongono il pagamento di un supplemento di tre euro a persona «al fine di incentivare un uso collettivo del mezzo». E poco importa se una famiglia o una comitiva di amici è composta da quattro persone.

Ed ecco poi il supplemento animali pari a due euro ad eccezione dei cani da grembo e dei cani guida, che invece sono gratuiti. Ce n’è per tutti. Anche per Ostia.

«Anche le tariffe predeterminate da e per il Lido di Ostia andrebbero ripensate a chiedono gli autisti a proprio in virtù della forte espansione che ha avuto il Municipio X negli ultimi dieci anni, magari suddividendole in più tariffe e specializzandole a seconda della zona di Lido di Ostia che si intende raggiungere dal punto di origine della corsa».

Il lavoro è talmente complesso che la commissione capitolina chiamata a stabilire le nuove tariffe è ancora fermo a una fase istruttoria e i tassisti non sono stati convocati. Dunque, prima della fine dell’anno difficilmente si chiuderà la partita.

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