Cospito, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso: resta al 41 bis. In piazza gridano: “Assassini”. L’avvocato: “Vicenda buia e senza diritti”

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ROMA – Decisione a sorpresa. Alfredo Cospito resta al 41bis. La Cassazione ha respinto il ricorso del suo avvocato Flavio Rossi Albertini che aveva chiesto la revoca del carcere duro contro la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma. E come non bastasse lo condanna anche a pagare le spese processuali.

Ecco la reazione del suo avvocato: “Leggendo i pareri favorevoli della Procura nazionale antimafia, dei pm di Torino e del Dap inviati al ministro avevamo capito che la decisione ministeriale fosse stata politica e non giuridica. Dopo la lettura della requisitoria del Pg Gaeta pensavamo che il diritto potesse tornare ad illuminare questa buia vicenda. La decisione di questa sera dimostra che ci sbagliavamo”.

Hanno deciso i cinque giudici, da soli in camera di consiglio da stamattina alle 10, anche contro il parere del procuratore generale Piero Gaeta che invece aveva chiesto il riesame del tribunale di sorveglianza, ma che al pari dell’avvocato, non era presente in piazza Cavour durante la riunione dei giudici. 

La reazione in piazza

Silenzio surreale in piazza Cavour quando si è capito che era uscita la decisione. E poi l’inevitabile reazione degli oltre 50 anarchici presenti: “Assassini”, “Lo stato ammazza un militante anarchico e rivoluzionario”, “State fomentando rivoluzioni”, “Alfredo, viva o muoia, vivrà per sempre”. 

Una presenza compatta, sin dalla mattina, dietro agli striscioni con le A dell’anarchia e le scritte “Lo Stato tortura. Con Alfredo, contro il 41 bis e l’ergastolo”, “Il carcere uccide”. Il tutto in una piazza Cavour completamente blindata su tutti i lati. 

La decisione della Cassazione dà ragione al Guardasigilli Carlo Nordio che il 9 febbraio aveva a sua volta respinto la stessa istanza presentatagli dall’avvocato Flavio Rossi Albertini sostenendo che Cospito è ancora al vertice del movimento anarchico e ne ispira le azioni in Italia e all’estero. 
 

Cospito rifiuta la terapia

Adesso bisognerà aspettare le motivazioni della decisione da parte dei giudici della Suprema corte. Decisione che compromette inevitabilmente la vita di Cospito. In sciopero della fame dal 20 ottobre dell’anno scorso e ricoverato all’ospedale San Paolo di Milano, nelle stanze riservate al 41bis. Cospito, ai suoi avvocati, aveva già detto chiaramente che, in caso di risposta negativa, avrebbe ripreso appieno lo sciopero della fame.

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