Covid Italia, bollettino del 1 agosto: 18.813 nuovi casi e 121 morti

Pubblicità
Pubblicità

Nelle ultime 24 ore si sono registrati 18.813 nuovi casi e 121 morti, 10.527 ricoveri (+28) e 398 intensive (+10). Tasso di positività al 17,8%.

Andreoni: “Pochi minuti per infettarsi, si accorciano anche i tempi di incubazione”

“Bastano pochissimi minuti a contatto con una persona infetta per contagiarsi con Centaurus, mentre per essere contagiato da ba.2 I tempi erano molto più lunghi, anche un’ora”. Lo sottolinea alla dire il professore Massimo Andreoni, direttore scientifico della società italiana malattie infettive (simit) e professore ordinario di malattie infettive della facoltà di medicina e chirurgia dell’università di Roma Tor Vergata.
I tempi di trasmissione dell’infezione si sono accorciati molto, proprio a causa dell’alta trasmissibilità della nuova variante del covid-19. Non solo. L’esperto spiega infatti come si siano ridotti anche i tempi di incubazione, pari a 24-48 ore per centaurus. “Con delta e con alfa eravamo abituati a tempi di incubazione di circa cinque giorni, mentre con omicron si sono ridotti a due. Le 48 ore sono dunque sufficienti.

Pistello: “Tra 10 giorni sapremo se centaurus sarà rischio per autunno”

“Una rondine non fa primavera. Tra 10 giorni sapremo se la sottovariante di Omicron 2 BA.2.75 sta davvero penetrando sul territorio e avrà la forza di scalzare BA.5, e non è detto”. A fare il punto è Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’azienda ospedaliera universitaria di Pisa, vicepresidente della Società italiana di microbiologia e tra i fondatori della rete di sequenziamento dell’Istituto superiore di sanità che nell’ultimo monitoraggio, in merito alle varianti di Sars-CoV-2 (settimana di campionamento 11-17 luglio), ha segnalato in Italia una sequenza riconducibile al lignaggio BA.2.75, ribattezzato dai social Centaurus.

Uno studio per ottimizzare la risposta durante le pandemie

Antonio Scala, primo ricercatore dell’Istituto dei sistemi complessi del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isc), e Gabriele Oliva, ricercatore dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, hanno sviluppato in collaborazione con il centro di super-calcolo della Hokkaido University il primo framework di ottimizzazione per supportare i piani di intervento in caso di emergenze analoghe a COVID-19, ovvero in caso di epidemie caratterizzate da un alto tasso di infezione e in grado di porre il sistema sanitario, la società e l’economia sotto stress. La ricerca è pubblicata su Plos One. “Il modello proposto permette di ottimizzare gli effetti delle vaccinazioni e quelli di interventi non farmaceutici come quarantene, distanziamenti sociali o obbligo di mascherine”, spiega Scala. “Lo studio pubblicato mostra come gestire al meglio l’obiettivo di raggiungere l’immunità di gregge senza creare congestioni nel sistema sanitario e tenendo conto di molteplici fattori, quali diverse classi di popolazione, vaccini con diversa efficacia e con effetto parziale e ritardato, la possibilità di una seconda o successive dosi e la disponibilità di vaccini”.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *