Israele – Hamas, le news di oggi dalla guerra: oggi colloquio tra Biden e Netanyahu. Hamas: “Israele intransigente ai negoziati”

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Israele è ancora “intransigente” nei colloqui per garantire una tregua a Gaza e uno scambio di prigionieri.

Lo ha detto una fonte della leadership di Hamas alla tv Al Jazeera. Intanto, i corpi dei cooperanti occidentali del WCK uccisi a Gaza sono giunti in Egitto per il rimpatrio.

Punti chiave

Oggi colloquio tra Biden e Netanyahu

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sentirà oggi il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha detto ai giornalisti che l’amministrazione Biden continua a sostenere il diritto di Israele a difendersi da Hamas. Ma Kirby ha aggiunto anche che Israele deve fare di più per prevenire l’uccisione e il ferimento di civili innocenti e operatori umanitari mentre svolge le sue operazioni a Gaza. “Come esercito moderno e come democrazia, gli israeliani hanno degli obblighi nei confronti del popolo innocente di Gaza e non sempre li hanno rispettati – ha spiegato Kirby -. Siamo preoccupati anche per i metodi”.

Iran: media, tre morti in un attentato terroristico a stazione di polizia di Chabahar

Almeno tre membri del personale di sicurezza, compreso il vice comandante di una stazione di polizia, sono stati uccisi in un “attacco terroristico” nel sud dell’Iran. Lo hanno riferito i media statali iraniani. “In seguito all’attacco del gruppo terroristico Jaish al-Adl alla stazione di polizia numero 11 della città di Chabahar, il vice capo della stazione e altri due membri della sicurezza sono stati martirizzati” scrive l’agenzia di stampa Irna.

Adesione all’Onu, i palestinesi puntano al voto del 18/4

“La delegazione palestinese alle Nazioni Unite sta spingendo per un voto per essere riconosciuta come Stato membro a pieno titolo”. Lo ha detto l’ambasciatore Riyad Mansour ma la mossa trova la resistenza degli Stati Uniti. “Stiamo cercando di essere ammessi. È un nostro diritto naturale e legale”, ha spiegato Mansour, aggiungendo che sta spingendo per un voto del 18 aprile al Consiglio di Sicurezza. “Tutti dicono ‘soluzione a due Stati’ e allora quale sarebbe la logica che ci impedisce di diventare uno Stato membro?”, ha aggiunto. Qualsiasi richiesta di diventare uno Stato membro delle Nazioni Unite deve prima passare un voto del Consiglio di Sicurezza – dove gli Stati Uniti, alleati di Israele, e altri quattro Paesi esercitano il veto – e poi essere approvata da una maggioranza di due terzi dell’Assemblea Generale. Il presidente palestinese Mahmud Abbas ha originariamente lanciato la richiesta nel 2011 ma non è stata presa in considerazione dal Consiglio di Sicurezza. L’anno successivo, però, l’Assemblea Generale ha concesso uno status di osservatore più limitato allo “Stato di Palestina”.

Israele: “Dal Guardian articolo fuorviante e false accuse. ‘L’Idf non usa l’IA per i bersagli, né autorizza vittime civili’”

il Guardian ha pubblicato un articolo fuorviante con numerose false accuse”. Lo scrive su X il portavoce dell’esercito israeliano, Peter Lerner, replicando al quotidiano britannico secondo cui Israele ha utilizzato un sistema di intelligenza artificiale per individuare 37.000 obiettivi dei propri raid aerei sulla Striscia di Gaza. “L’Idf non usa l’intelligenza artificiale per individuare le persone come bersagli; nessun individuo di Hamas è stato preso di mira con la previsione di 100 vittime civili; nessun attacco a individui di Hamas è stato automaticamente autorizzato con la previsione di 15-20 vittime” ha precisato il portavoce.

Hamas, “Israele non è interessata ai negoziati. Netanyahu pone ancora ostacoli a un accordo”

“Israele è ancora ‘intransigente’ nei colloqui per garantire una tregua a Gaza e uno scambio di prigionieri. Rifiuta il cessate il fuoco, il ritiro dalla Striscia, il ritorno degli sfollati e un vero scambio di prigionieri”. Lo ha detto ad Al Jazeera una fonte della leadership di Hamas, aggiungendo: “Il primo ministro Netanyahu pone ancora ostacoli a un accordo e non è interessato al rilascio degli ostaggi israeliani. Sta cercando di guadagnare tempo, di assorbire la rabbia delle famiglie dei prigionieri e di mostrare falso interesse a proseguire le trattative”.

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