Le compagnie trovano la ricetta anti-crisi: trasformare gli aerei in ristoranti

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MILANO – “Signori e signore benvenuti a bordo. Siete pregati di allacciare la cintura di sicurezza, portare il sedile in posizione verticale, impugnare la forchetta e iniziare a mangiare. Buon appetito!”. Chi si accontenta gode. La pandemia ha messo a terra quasi due terzi della flotta aerea mondiale. E sempre più compagnie – in attesa che le vaccinazioni facciano ridecollare il traffico – hanno deciso di far di necessità virtù, trasformando i loro aerei parcheggiati mestamente a terra in ristoranti stellati per nostalgici del pranzo a bordo.

A lanciare la moda è stata la Singapore Airlines che da ottobre vende coperti su un A 380 all’aeroporto di Changi; prezzi da 35 a 400 euro, comprensivi di visita al comandante in cabina di pilotaggio e tour in giro per tutte le classi del gigante di Airbus. È stato un successo clamoroso, con i posti dei primi due pasti andati a ruba in meno di mezz’ora. E l’iniziativa ha fatto oggi proseliti. All Nippon Airways ha lanciato questa settimana il suo ristorante con le ali. Sistemazione a bordo di un Boeing 777, conto fino a 500 euro e anche qui prenotazioni chiuse in pochi minuti, con il programma allungato per tutto aprile.

La Thai ha replicato il concept con creatività: ha trasformato il bar del quartier generale della società a Bangkok arredandolo a immagine e somiglianza di un interno di aereo, con tanto di poltroncine e hostess che servono. E serve menu classici da volo per chi ha nostalgia dei bei tempi in cui – ogni tanto – si faceva check-in. La British Airways invece offre con consegna a domicilio il suo catering di bordo con differenti soluzioni a portata di tutte le tasche.

La speranza delle compagnie, a dire il vero, è sì smantellare al più presto queste iniziative promozionali (oltre agli aerei ristoranti funzionano ancora i voli verso il nulla, con decollo e atterraggio nello stesso aeroporto) e tornare al core business del trasporto aereo. In qualche angolo del mondo, beati loro, è già così. In Cina il traffico domestico è tornato a livelli pre-pandemia. In Australia il governo ha lanciato promozioni per sostenere i voli interni. Ryanair, con una botta di fiducia, ha deciso di mettere in servizio quasi a pieno regime la sua flotta in Europa già da questa estate, con un’offerta pari all’80% dell’era antecedente al Covid. La domanda – grazie ai vaccini – è comunque in crescita: nelle ultime settimane hanno volato in media circa 80mila aerei al giorno. Siamo lontani dai 109mila di un anno fa, ma è una cifra molto più confortante dei 60mila di febbraio.

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