Parigi, accoltella tre persone alla Gare de Lyon: arrestato un uomo del Mali. “Ha un permesso di soggiorno italiano valido”

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È di nazionalità maliana e “in situazione regolare in Italia dal 2016, con un titolo di soggiorno emesso nel 2019, pienamente valido” l’uomo di 32 anni, di nome Sagou Gouno Kassogue, che questa mattina ha colpito tre persone alla stazione Gare de Lyon di Parigi aggredendole con un coltello e un martello. Lo ha riferito il prefetto di Parigi, Laurent Nunez, aggiungendo che la pista del terrorismo è da considerarsi esclusa poiché il sospettato, già arrestato, “soffre evidentemente di disturbi psichiatrici”.

I problemi psichiatrici

Lo conferma il dettaglio trapelato da fonti della polizia citate dal quotidiano Le Parisien: l’accoltellatore aveva in tasca un biglietto per un appuntamento in un ospedale psichiatrico di Torino e dei farmaci antipsicotici e contro l’epilessia.

Lo stesso quotidiano però riporta la cautela degli inquirenti che invitano comunque alla prudenza poiché contenuti di tipo “salafita” sono emersi dall’esame dell’account TikTok dell’aggressore.

L’arrivo a Pozzallo nel 2016

L’uomo era entrato in Italia il 22 agosto 2016 da Pozzallo, secondo quanto apprende l’Adnkronos. Il 17 dicembre del 2018 aveva avuto il riconoscimento della protezione sussidiaria dalla commissione territoriale di Torino motivata dal contesto di violenza generalizzata della regione di provenienza e dalla condizione di fragilità legata ad una grave patologia.

L’aggressione alla Gare de Lyon

Intorno alle ore 8 di questa mattina l’uomo ha aggredito alcuni viaggiatori che si trovavano in transito alla stazione. Tre le persone coinvolte, delle quali una ferita gravemente ma non in pericolo di vita e le altre due in modo lieve.

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Una fonte vicina alla polizia ha raccontato all’Afp che l’uomo, che avrebbe 32 anni, “non ha urlato durante l’aggressione” e ha fornito agli agenti come documento di riconoscimento una patente italiana ma la sua nazionalità è maliana. Dopo l’attacco l’uomo avrebbe dato fuoco al suo zaino, prima di essere arrestato dalla Brigata ferroviaria della polizia nazionale.

L’accesso alla hall numero 3, dove è avvenuto l’attacco, è stato vietato mentre il resto della stazione è rimasta aperta ai viaggiatori e i treni hanno continuato a partire, anche se il traffico è risultato rallentato in partenza.

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