Salvini: “Capisco la moglie di Navalny ma chiarezza la fanno i giudici”. Ue: “Sulla morte cause evidenti, non servono indagini”

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“Difficilmente riesco a sapere cosa succede in Italia, come posso giudicare cosa è successo dall’altra parte del mondo. Capisco la posizione della moglie di Navalny, bisogna fare chiarezza. Ma la fanno i medici, i giudici, non la facciamo noi”, dice il vicepremier e ministro Matteo Salvini il giorno dopo la fiaccolata per il dissidente russo morto in carcere in Siberia durante la quale sono stati fischiati gli esponenti del partito. Parole che scatenano la polemica, dal Pd a Carlo Calenda. Che ha lanciato la manifestazione in Campidoglio e ora attacca il leader leghista: “Se non smentiranno pubblicamente il rinnovo dell’accordo con il partito di Putin Russia Unita, Azione presenterà una mozione di sfiducia contro Salvini”, scrive su X il leader di Azione.

Ma non solo. Dopo le dichiarazioni del leader leghista, interviene anche il portavoce agli Affari Esteri della Commissione Europea, Peter Stano, ricordando che l’Unione Europea ha approvato “a 27” una dichiarazione sulla morte di Aleksej Navalny in una prigione dell’Artico russo, nella quale si afferma che la “responsabilità ultima” del decesso è del presidente Vladimir Putin, quindi gli esponenti di governo che sostengono che bisogna aspettare la magistratura russa, come ha fatto Salvini, farebbero meglio a “leggere” quello che i governi, incluso il proprio, approvano. La polemica monta. E Italia viva con Roberto Giachetti lancia la proposta di “una lista unitaria di Renew Europe per candidare Yulia Navalnaya capolista a Milano e Roma”.

Lega contesta alla fiaccolata

Alla manifestazione in Campidoglio a Roma la Lega è stata contestata. Fischi e cori contro il capogruppo in Senato, Massimiliano Romeo. “Le critiche alla Lega da parte della sinistra ci sono tutti i giorni, sulla Tav, sul Ponte sullo stretto, sulla riforma del fisco e della giustizia – commenta Salvini intervistato a Rtl 102.5 – Noi eravamo in piazza per chiedere chiarezza e la fine di tutti i conflitti aperti. Tutte le fesserie sui legami con la Russia sono state archiviate, i giudici hanno detto non esiste nulla”.

Cremlino: “Accuse a Putin infondate e volgari”

Intanto, poco dopo le dichiarazioni di Salvini, dalla Russia ha parlato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, commentando le parole della vedova Yulia Navalnaya, che ieri ha dichiarato in un video che Putin ha ucciso suo marito. “Non facciamo commenti – ha detto Peskov – Naturalmente, queste sono accuse assolutamente infondate e rozze” contro “il capo dello Stato russo. Ma dato che Yulia Navalnaya era rimasta vedova” pochi “giorni prima, non intendo commentare”. Al portavoce del Cremlino è stato anche chiesto di commentare le osservazioni di Navalnaya secondo cui il corpo di suo marito potrebbe non essere stato consegnato ai parenti per nascondere tracce di qualche tipo di veleno. “Francamente, non ho familiarità con queste dichiarazioni. Ma se qualcosa del genere è stato detto, allora queste non sono altro che accuse infondate. Non sono supportate da nulla. Non confermate”.

E ancora. Il Cremlino considera “inaccettabile” la dichiarazione dell’alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell sulla necessità di un’indagine internazionale indipendente sulla morte di Navalny. “Non accettiamo affatto tali richieste. Soprattutto quelle provenienti dal signor Borrell”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Ue: “Salvini? Cause chiare, non servono indagini”

La Ue risponde a Salvini. “La nostra posizione sulla questione di politica estera, compresa la morte o uccisione di Navalny per mano del regime di Putin, sono state oggetto di una dichiarazione a 27. E vuol dire che è stata concordata anche dall’Italia. E questa dichiarazione dice che ‘l’Unione europea è indignata per la morte del politico dell’opposizione russa Navalny, la cui responsabilità ultima ricade sul presidente Putin e sulle autorità russe’”, precisa il portavoce dell’Ue per la Politica estera, Peter Stano, rispondendo a una domanda sulle affermazioni del vice premier italiano in merito alla necessità di indagini sulle cause del decesso dell’oppositore russo. “Non servono indagini penali per definire che cosa ha esattamente causato la morte di Navalny. Ricordiamo che vi erano state intimidazioni continue contro Navalny, mettendolo in prigione, portandolo in isolamento e trasferendolo oltre il Circolo Artico. Non dimentichiamo che all’inizio era stato avvelenato da un’arma chimica, il Novichok, qualche anno fa, che ancora oggi non è stato indagato in maniera propria dalle autorità russe. C’è stato un attentato alla sua vita con agente nervino che hanno attori statali. E quando guardiamo questi precedenti è molto chiaro chi è responsabile di questa morte. E i 27 Stati Ue sono stati molto chiari in merito. Forse la raccomandazione per i membri del governo è di leggere cosa i loro governi stanno approvando e adottando”, aggiunge.

Tajani: “Navalny è stato fatto morire”

Sembra prendere le distanze dal leader leghista, il ministro forzista degli Esteri Antonio Tajani. “Per quanto mi riguarda i fatti dovranno essere accertati ma il dubbio è che Navalny sia stato fatto morire. Non sappiamo se sia stato ucciso da un killer ma si può provocare la morte di una persona anche con una detenzione incompatibile con la vita e questo è successo. Lui stava in un gulag come quelli che usava l’Unione Sovietica in una regione della Russia dove c’è un clima invivibile. Io non so cosa sia successo, è vero che bisogna accertare la verità, ma la morte di Navalny se non è stata provocata direttamente lo è stata in maniera indiretta”, afferma Tajani.

Le reazioni

Le parole di Salvini scatenano subito la polemica. Sui social Carlo Calenda lo attacca ancora: “Adesso hai rotto le balle. 1) il giudizio dei magistrati di una dittatura non conta nulla. 2) ieri hai mandato i tuoi ad una manifestazione contro l’assassinio di Navalny. 3) dacci evidenza che l’accordo con Russia Unita è stato disdetto. 4) ora chiedo al mio ufficio studi di verificare uno per uno gli imprenditori che hanno finanziato la Lega che legami hanno con la Russia. 5) ricordati di querelarmi”, scrive sui social il leader di Azione rispondendo alle affermazioni di leader leghista sulla morte di Navalny.

Su X interviene anche Lia Quartapelle, deputata del Partito democratico: “Salvini non perde occasione di ricordare che la Lega ha un accordo ancora in vigore con il partito di Putin. E quindi non perde occasione di fargli da avvocato. Peccato che prima di tutto sia un ministro della Repubblica italiana”.

Il deputato di Italia viva Roberto Giachetti lancia la proposta: Vorrei una lista unitaria di Renew Europe per candidare Yulia Navalnaya capolista a Milano e Roma”. Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera, commenta invece le parole di Salvini: “Pur di non mettere in mezzo Putin, sul delitto Navalny, chiama in causa i giudici in Russia, in una dittatura – scrive su X – Gli stessi giudici che hanno mandato in carcere in Siberia un leader d’opposizione solo perché aveva le sue idee e l’ardire di poter partecipare ad elezioni democratiche. I giudici di un regime dittatoriale che non si sono mai preoccupati di perseguire i responsabili dell’avvelenamento di Navalny. Ma di quale diavolo da giustizia parla Salvini? Ma ci faccia il piacere”.

Il segretario di +Europa Riccardo Magi, rilanciando il video del capogruppo della Lega Romeo contestato alla fiaccolata per Navalny, attacca: “Ma vi rendete conto? Passano anni a dirci quanto è bello quel dittatore sanguinario di Putin, poi vanno alla fiaccolata per Navalny, ucciso da Putin, vengono fischiati e fanno pure le vittime. A casa mia si chiama sciacallaggio. Non hanno avuto nemmeno la dignità di chiedere scusa o di sciogliere l’accordo con Russia Unita prima di presentarsi. Anzi. Oggi Salvini arriva pure a prendere in giro la vedova di Navalny, affidandosi a medici e giudici russi per fare chiarezza sulla morte del dissidente. Come fosse un troll di Putin. Senza vergogna – scrive sui suoi canali social – Visto che sono tanto democratici, quelli della Lega dovrebbero imparare ad apprezzarli i fischi, visto che nella Russia di Putin se contesti un partito di maggioranza finisci in Siberia. E magari ci muori pure. Il vittimismo ipocrita del partito di Salvini va rispedito al mittente”, conclude.

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